La dignità con cui la Bosnia ha salutato il Mondiale, eliminata dopo due sconfitte in altrettante partite, merita una considerazione speciale anche alla luce di uno scatto fotografico che a Sarajevo sta facendo discutere non poco: prima di arrivare al punto, però, permettete un’introduzione di carattere generale. La Bosnia-Herzegovina si presentava a questa rassegna iridata dopo ottime qualificazioni (avendo staccato il pass per il Brasile non passando neanche dai play-off), buone individualità e un ct, Safet Susic, pragmatico e determinato. Dopo un ko onorevole all’esordio nel Maracanà contro l’Argentina, 2-1 ma partita gagliarda, i balcanici si giocavano tutto contro la Nigeria a Cuiabà lo scorso 21 giugno: nella prima partita gli africani erano stati inguardabili e supponenti, pareggiando 0-0 contro l’Iran e avviandosi alla sfida decisiva contro Pjanic e soci da sfavoriti.

Sotto la direzione di gara del fischietto neozelandese Peter O’Leary, insegnante 42enne di Wellington alla sua prima (e ultima) apparizione in un Mondiale, sul risultato di 0-0 l’arbitro oceanico annulla ingiustamente un gol a Edin Dzeko per fuorigioco inesistente, evidentemente non consigliato bene neanche dal suo assistente; la partita alla fine si concluderà con la vittoria delle Super Aquile per 1-0 (gol di Odemiwingie al 29esimo), un risultato che decreta l’eliminazione prematura dei bosniaci dal torneo. Nelle interviste del dopo gara il commissario tecnico Safet Susic è sportivo: “Non è il primo ne’ l’ultimo errore arbitrale nel torneo, siamo stati sconfitti da una buona squadra“.

La prende con filosofia anche il laziale Senad Lulic: “Siamo partiti bene e se fossimo passati in vantaggio nessuno avrebbe avuto nulla da ridire e la partita sarebbe andata in maniera diversa. Abbiamo avuto tante occasioni, compreso il palo di Dzeko, ma purtroppo non siamo riusciti a segnare. Dobbiamo imparare dai nostri errori perché questa è la nostra prima grande competizione e ci servirà nel futuro“. Meno diplomatico proprio la stella del Manchester City Edin Dzeko che senza giri di parole se la prende col direttore di gara: “Si dovrebbe vergognare: la nostra squadra va a casa triste, ma come noi dovrebbe fare le valige anche l’arbitro“. L’indomani il quotidiano Dnevni Avaz, autorevole voce di Sarajevo, titola: “Derubati!“.

Fin qui una storia come tante di errori arbitrali, ma spulciando le gallerie fotografiche della partita, molti tifosi della Bosnia-Herzegovina non hanno potuto non notare un abbraccio malandrino tra il succitato O’Leary e Vincent Enyeama, portiere molto bravo del Lille tra l’altro rimasto l’unico ancora imbattuto in tutto il torneo. In primo piano Edin Dzeko consolato a fine partita da Shola Ameobi, alle loro spalle l’estremo difensore nigeriano e l’arbitro dell’incontro se la ridacchiano beatamente: un affronto, troppo per i tifosi bosniaci che si sono attivati in un baleno e hanno raccolto la bellezza di 20mila firme, una petizione da inviare alla Fifa per radiare O’Leary. Per il massimo organismo calcistico mondiale l’ennesimo imbarazzo.

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