Il Milan ha presentato in diretta alle 19 il nuovo acquisto Fernando Torres: l’attaccante spagnolo, escluso di recente dalla nazionale di Del Bosque, arriva dal Chelsea con la formula del prestito biennale con opzione per un terzo anno. Dopo le esperienze con Atletico Madrid, Liverpool e Chelsea, appunto, Torres raccoglie l’eredità del numero 9 rossonero, indossato da grandissimi campioni del passato. Lo spagnolo è a Milano già da qualche giorno e a differenza degli ultimi arrivati, Bonaventura e Van Ginkel, ha già avuto modo di prendere confidenza con l’ambiente rossonero, assistendo alla partita con la Lazio domenica scorsa a San Siro. Ora ha quasi due settimane di tempo per inserirsi nei dettami tattici di Filippo Inzaghi, che dopo aver scritto la storia del Milan da giocatore, ora è chiamato a farlo anche da allenatore.

“Abbiamo conosciuto tutti Inzaghi come calciatore – spiega Torres in conferenza stampa – . Ora gli tocca allenare una squadra di serie A. Lo sta facendo con la stessa passione che metteva prima. Credo che tirerà fuori il meglio da me: lui mi ha voluto, mi ha chiesto se volevo venire al Milan e questo mi dà una grande soddisfazione. Berlusconi? L’ho conosciuto, mi ha dato il benvenuto”.

Torres è un po’ anche una scommessa per il Milan: il suo compito è quello di non far rimpiangere Mario Balotelli, che all’inizio della sua avventura in rossonero è stato spesso decisivo, ma pian piano l’idillio con Supermario è andato scemando. Lo spagnolo è chiamato anche ad invertire la rotta che aveva intrapreso con il Chelsea, con la cui casacca ha fatto moltissima fatica ad andare in gol, soprattutto nell’ultimo campionato: in tre stagioni con la maglia dei ‘Blues’ ha messo a segno solo 44 reti e la scelta di una nuova esperienza ed un nuovo campionato è stata fatta anche nell’ottica di una rinascita e per ritrovare la confidenza con le marcature.

“Per me è un’occasione da sfruttare: voglio aiutare la squadra a tornare in Europa – continua – e a lottare per conquistare titoli. Un giorno spero che insieme a tutti i trofei ci saranno anche il mio nome e la mia maglia. Del resto ho visto la voglia dei tifosi, del club e dell’allenatore. Ho nel mirino i primi tre posti, ma vedendo la storia del Milan tutti vogliamo vincere fin da subito. Io prometto che farò di tutto pur di riuscirci. Spero di riuscire a tornare in Europa”.

Nessuna voglia di rivalsa nei confronti di José Mourinho, tecnico del Chelsea che lo ha messo spesso da parte, ma per il quale Torres ha solo ringraziamenti. Uno stimolo in più, inoltre, viene dalla sfida a distanza con Fernando Llorente, il suo connazionale che molto bene ha fatto lo scorso anno alla sua prima stagione con la maglia della Juventus:

“Sono sicuro che il trasferimento dall’Inghilterra all’Italia non mi creerà problemi: Llorente l’anno scorso ha fatto benissimo, magari ci sarà un altro spagnolo che farà altrettanto bene con la maglia del Milan. Mourinho – sottolinea – mi ha fatto gli auguri e io li faccio a lui: l’anno scorso ho imparato moltissimo da lui, magari un giorno saremo di nuovo insieme. Il soprannome Niño? Più invecchio e più mi piace”.

Di fianco a Torres, nel corso della conferenza stampa, c’è stato l’ad Adriano Galliani: visibilmente soddisfatto, il dirigente rossonero ha raccontato un aneddoto relativo ad un precedente tentativo di tesserare l’attaccante spagnolo quando vestiva la maglia dell’Atletico Madrid:

“Torres ha una carriera straordinaria. Ricordo – dice Galliani – quando Gil mi diceva che aveva un ragazzino straordinario, un ’84 fortissimo: era Fernando Torres. Nel 2004 incontrai l’agente di Fernando, cercai di convincere l’Atletico che avremmo rinunciato al nostro credito per avere Torres, ma la cosa non andò in porto. Finalmente, dopo 10 anni di corteggiamento, approda al Milan. Meglio tardi che mai. Siamo sicuri che farà benissimo”.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG

ultimo aggiornamento: 02-09-2014


De Laurentiis: “Napoli unico club italiano in Europa da 5 anni consecutivi. Tifosi, fidatevi” (VIDEO)

Calcioscommesse: Gattuso archiviato