Milan, la famiglia Berlusconi non lascia ed è pronta addirittura a potenziare l’establishment societario. Si tratta di quella rivoluzione societaria annunciata in estate e poi rinviata per una sorta di “tregua armata” tra i due amministratori delegati, Barbara Berlusconi e Adriano Galliani. Nei giorni scorsi sono circolate voci di un possibile divorzio dal “condor”, che era stato in procinto di lasciare già quando la società fu divisa sostanzialmente in due tronconi, uno dei quali fu assegnato appunto alla figlia del patron.

Secondo quanto riporta la ‘Gazzetta dello Sport’, Barbara Berlusconi in questi giorni è stata molto attiva in ambito commerciale: la ricostruzione del Milan passa anche dalla valorizzazione del brand e dagli accordi commerciali, ragion per cui l’ad sarà la prossima settimana in Giappone dove dovrebbe stringere altre partnership molto remunerative. Non è escluso, anzi pare assai probabile, che la prossima estate il club rossonero disputi una tournée in terra nipponica e in Cina, in modo da promuovere il marchio del Milan dove attualmente è meno forte. Probabile anche l’apertura di una Casa Milan a Shangai: si tratterebbe di una sorta di replica della sede del club inaugurata in via Aldo Rossi e che nei primi mesi di vita ha già fruttato bei soldini.

Prosegue anche il progetto relativo al nuovo stadio di proprietà, che sorgerà in zona Portello e avrà una capienza da 45.000 spettatori. Grande importanza sarà data all’acustica, tramite una serie di pannelli appositamente piazzati nel perimetro del campo da gioco. Durante la costruzione del nuovo stadio, si venderanno anche i “name rights” dell’impianto, con Fly Emirates al momento quale azienda maggiormente indiziata.

Quanto alla dirigenza, scrive il ‘Corriere dello Sport’, a fine campionato dovrebbero esserci importanti innesti: il pallino di Barbara Berlusconi è il ds dell’Hellas Verona, Sean Sogliano, ma poiché il motto del patron Silvio rimane sempre “il Milan ai milanisti”, non sono esclusi grandi ritorni. Si fanno i nomi di Paolo Maldini, Demetrio Albertini e Fabio Capello, attuale CT della Russia. I ruoli sarebbero da definire, ma di certo la prima conseguenza sarebbe un depotenziamento sostanziale di Galliani.

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ultimo aggiornamento: 22-01-2015


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