Luciano Moggi e Massimo Moratti di nuovo nemici, ma solo a distanza. Ieri l’ex dirigente juventino e l’ex presidente nerazzurro (chiamato a testimoniare nel processo per diffamazione nei confronti di Giacinto Facchetti che vede imputato Moggi), si erano stretti la mano e avevano colloquiato brevemente presso il Tribunale di Milano. Nella serata di ieri, su Twitter, Luciano Moggi si è lasciato scappare una battuta velenosa nei confronti di Massimo Moratti. Alle 21:21 la risposta dell’ex dirigente della Juve ad una tifosa che gli chiedeva spiegazioni del gesto distensivo nei confronti di un rivale: “Mi sono lavato le mani subito“.

Il tweet ha scatenato la reazione dei tifosi bianconeri e nerazzurri. Alla stampa Moggi ha rincarato la dose con alcune dichiarazioni tutt’altro che pacifiche: “Lui mi ha porto la mano e io glielo stretta. Cosa dovevo fare? Anche per una questione di educazione“. Massimo Moratti, nel primo pomeriggio di oggi, ha risposto con un frasi emblematiche che testimoniano un attrito perenne tra i due principale avversari di Calciopoli:

“Moggi ha detto quelle cose? Ma no… Questo comunque vi fa capire che bel rapporto ci poteva essere. E allora se davvero è così, è peggio di ciò che già pensavo di lui”.

Moggi, condannato a Napoli per il caso Calciopoli, è imputato perché, nel corso della trasmissione tv Notti Magiche del 25 ottobre 2010, rivolgendosi a Javier Zanetti, allora capitano della squadra nerazzurra, aveva affermato:

“Quello che emerge dal processo di Napoli, e che emergerà ancora, sono le telefonate del tuo ex presidente (Facchetti, ndr) che riguardano le griglie e la richiesta ad un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari, e l’arbitro era Bertini. Ci sono le telefonate intercettate sue, le telefonate di Moratti e la telefonata di imbarazzo di Bertini, i pedinamenti, le intercettazioni illegali e anche i passaporti falsi. E quindi sta’ zitto Zanetti, è meglio per te ed è meglio per l’Inter”.

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ultimo aggiornamento: 03-02-2015


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