Se c’è un allenatore che ama mischiare le carte per quanto riguarda la formazione quello è Rafa Benitez: 36 partite ufficiali in stagione e 33 schieramenti diversi, ieri contro il Sassuolo è riuscito (con risultati opinabili) a far convivere Gabbiadini e Callejon, ma soprattutto ha dato fiducia a Duvan Zapata che, complice la squalifica di Higuain, si è sobbarcato il peso dell’attacco partenopeo fornendo una prestazione magistrale condita da un gol e un assist. Il colombiano è arrivato al San Paolo l’anno passato per 7,5 milioni di euro, un investimento importante che gli appassionati di numeri non hanno mai etichettato come fallimentare: il puntero di Calì è tipo silenzioso che sa parlare coi gol e al netto delle sue apparizioni questi non sono mai mancati.

In un anno e mezzo in Campania, Zapata ha timbrato il cartellino in 10 occasioni (parliamo del solo campionato), tantissimo se si considera che è partito dal primo minuto solo 10 volte: in pratica un gol a partita come conferma il suo minutaggio complessivo di 967 minuti sul rettangolo verde, quest’anno poi la sua media è stata praticamente perfetta. Titolare contro Palermo, Empoli, Parma e Sassuolo, ha segnato in tutte queste partite più la rete all’ultimo secondo al Ferraris contro la Sampdoria, fece più o meno lo stesso l’anno passato quando andò in rete contro Catania, Verona e ancora blucerchiati, e anche in quelle occasioni Benitez gli aveva dato fiducia sin dall’inizio. Insomma, quando Zapata è nell’undici di base, segna.

In totale il colombiano ha fin’ora segnato 14 gol in maglia azzurra, abbastanza per far affezionare i tifosi e per fare dire a Benitez al termine della partita di ieri che “è difficile tenerlo fuori“. La società non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di cederlo in prestito, lui ha ripagato la fiducia con professionalità, fisico e gol, come detto ieri è stato il migliore in campo e a fine gara ha spiegato serenamente:

“Sapevamo l’importanza di questa partita, sono felice per il gol e per i 3 punti. Il nostro obiettivo è puntare al 2º posto ma questo solo se continuiamo così. Mi piace segnare per fare il bene della squadra. sono contento a Napoli, conosco il mio ruolo e quando sono chiamato da Benitez mi faccio trovare sempre pronto”.

Un manna per ogni allenatore, chiunque vorrebbe avere in rosa un ragazzo del genere, 24 anni e un talento potenzialmente ancora da esprimere a pieno; il direttore sportivo del Napoli Riccardo Bigon il giorno dopo i tre punti contro il Sassuolo ne tesse le lodi:

“E’ un ragazzo eccezionale, dallo splendido carattere. E’ un buono e lavora sempre per il gruppo, durante la settimana si impegna sempre anche quando sa che probabilmente non giocherà la domenica. E’ una pedina fondamentale per il Napoli anche quando non scende in campo. Poi, ha grandi qualità e lo abbiamo visto anche con il Sassuolo: nel campionato italiano l’atletismo e la forza di Duvan ce l’hanno davvero in pochi e siamo contenti di avere lui quando non c’è Gonzalo Higuain”.

Ma allora perché Duvan Zapata assaggia il campo così raramente? La domanda viene posta a Benitez che taglia corto:

“Zapata sta crescendo molto: ha un solo problema, che porta il nome di Higuain”.

Perché l’alchimista spagnolo sarà pure capace di stravolgere la formazione ogni settimana, ma no, Higuain e Zapata insieme proprio non riesce a farli coesistere.

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ultimo aggiornamento: 24-02-2015


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