Brutte notizie per Luca Toni dalla Germania: il bomber dell’Hellas Verona dovrà presentarsi in tribunale per un errore del commercialista che si occupava della sua contabilità ai tempi in cui vestiva la maglia del Bayern Monaco. La Chiesa cattolica tedesca, infatti, chiede un rimborso da ben 1,7 milioni di euro, la cifra non pagata dall’attaccante di Pavullo nel triennio che va dal 2007 al 2010. L’udienza si terrà presso il Tribunale di Monaco di Baviera e anche se non toglierà il sonno all’ex Bayern, gli creerà comunque qualche grattacapo.

Per chi non lo sapesse, infatti, in Germania si paga anche la Kirchensteuer, ovvero la “tassa sulla chiesa”: si tratta di un sistema di finanziamento delle religioni che è in vigore sin dai tempi della Repubblica di Weimar e che prevede il versamento dell’8% dell’imposta di reddito da parte dei membri delle comunità religiose. Ebbene, Luca Toni, dopo essersi dichiarato ateo il primo anno (seppur battezzato), indicò dalla sua seconda stagione in Baviera la religione cattolica. A quel punto, avrebbe dovuto versare nelle casse della Chiesa tedesca qualcosa come 500mila euro l’anno, per un totale di 1,5 milioni di euro.

Una cifra mai pagata da Toni e che nel frattempo, causa interessi, è salita ad 1,7 milioni di euro. Il giudice ha provato a trovare un accordo tra le parti che prevedeva il pagamento di 500mila euro da parte di Toni, 500mila euro da parte del suo commercialista responsabile dell’errore e 700mila euro dal Bayern Monaco, che come “datore di lavoro” avrebbe dovuto vigilare sulle dichiarazioni dei redditi dell’ex attaccante. Il club campione di Germania, però, ha rifiutato l’intesa e si andrà dunque a processo. Per Toni il rischio è quello di essere condannato al pagamento della cifra nella sua interezza.

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ultimo aggiornamento: 25-03-2015


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