
Una nuova batosta per il Milan, parole che fanno male (Foto IG @acmilan - calcioblog.it)
Il Milan chiude la stagione tra fischi, tensione e una contestazione durissima. E oggi ci si mette anche Sinner.
Quello che si è visto nell’ultima partita di campionato a San Siro è qualcosa che in Serie A non si vedeva da tempo. Una contestazione senza filtri, dura, a tratti rabbiosa. I tifosi del Milan hanno alzato la voce, e lo hanno fatto in maniera netta, inequivocabile.
Striscioni pesanti, cori che lasciavano poco spazio all’interpretazione. Il messaggio è chiaro: per i rossoneri è stata un’annata disastrosa, e chi di dovere non può più far finta di niente. Ma la cosa che sta facendo più discutere oggi sono le parole di Sinner.
Milan che batosta
La sensazione è che qualcosa si sia rotto, e non solo tra squadra e tifosi, ma proprio all’interno della struttura societaria. Le scelte degli ultimi mesi hanno lasciato dubbi, troppe parole e pochi fatti, e adesso la delusione rischia di trasformarsi in rassegnazione se non si interviene subito. L’arrivo di Igli Tare come dirigente è un primo segnale, ma da solo non basta. Perché il Milan non ha bisogno solo di qualche innesto qua e là, ha bisogno di una vera rifondazione, di un’idea solida, di una visione tecnica e progettuale che oggi manca.

Il problema è che mentre si riflette su cosa fare, il tempo scorre e il mercato non aspetta. I pezzi pregiati della rosa sono ormai sulla bocca di tutti, e la sensazione è che molti club stiano già facendo la fila per approfittare di questa fase di debolezza. Le big europee hanno fiutato il sangue, e ora potrebbero affondare il colpo, strappando ai rossoneri nomi fondamentali. Da Leão a Maignan, da Theo Hernandez a Tomori, nessuno può più essere considerato davvero incedibile. Una situazione che mette ulteriormente sotto pressione una dirigenza che non può più permettersi di sbagliare.
E come se non bastasse, ci si è messo anche Jannik Sinner. Il numero uno del tennis, in conferenza stampa dal Roland Garros, ha risposto con un sorriso alla domanda su chi tiferà nella finale di Champions League. “Tiferò Inter” ha detto. Poche parole, ma sufficienti a infiammare ulteriormente un ambiente già teso. I tifosi rossoneri, già provati da una stagione piena di rimpianti, hanno reagito con stizza. Perché sentirsi dire, proprio in questo momento, che anche lo sportivo italiano più amato del momento guarda dall’altra parte, brucia.
Il Milan si trova ora davanti a un bivio. Continuare a galleggiare nella mediocrità o rialzare la testa e ripartire con coraggio. Il tempo delle scuse è finito. La gente ha parlato, forte e chiaro. Ora tocca alla società rispondere. Con i fatti.