Clarence Seedorf non indossò il lutto al braccio dopo la morte di Gabriele Sandri, il tifoso laziale ucciso da un agente di Polizia in autostrada. “Non lo feci per mancanza di rispetto. Quando andammo in campo non si sapeva nulla: chi fosse, che cosa fosse successo. Niente. E se fosse stato un mafioso?“, disse l’olandese quando gli chiesero spiegazioni sul rifiuto. Una scelta che scatenò una marea di reazioni indignate, soprattutto nel mondo delle tifoserie. Ma per Seedorf non mancò l’approvazione di chi sostiene la malcelata ipocrisia del “lutto al braccio” o dei minuti di silenzio durante le partite di calcio. Seedorf ha scelto quel giorno e quel momento per opporsi a questa prassi, ma altre volte non si è opposto.

Due mesi fa Giorgio Sandri, il padre di Gabriele Sandri, ha commentato sarcasticamente sulla sua pagina Facebook l’arrivo di Seedorf al Milan. “Allegri sostituito sulla panchina del Milan da Seedorf… Seedorf chi? Ho sentito la notizia dell’arrivo di Seedorf, è stato un raptus di rabbia. Il Milan portò il lutto, lui si rifiutò. E’ stato un campione, non voglio considerarlo come persona. Sensibilità zero”.

Qualche ora fa ai microfoni di Radio Manà Manà Sport è intervenuto con durezza Cristiano Sandri, il fratello di Gabriele:

“Seedorf? Dietro il grande giocatore quale è stato c’è un piccolo uomo. Non si strumentalizzi la contestazione di domani sera: non c’entra il colore della pelle, c’entra quanto avvenne sette anni fa circa che nessuno si è dimenticato. Il suo rifiuto di portare il lutto braccio la domenica successiva all’omicidio fu un atto di anticonformismo fuori luogo oltre che di scarsa sensibilità Tutti i suoi compagni, e in generale l’insieme dei calciatori di Serie A, accettarono quella giornata di campionato di indossare la fascia nera, la sua decisione si commenta da sola. Oltre alla contestazione annunciata verso la società, ce ne sarà un’altra inevitabile nei confronti dell’allenatore del Milan. Spero che quanto accadrà nei suo confronti non venga strumentalizzato dai mass media e dall’opinione pubblica in generale come spesso accade quando di mezzo c’è la tifoseria della Lazio. Inoltre, delle scuse in seguito non ne sono mai arrivate e nemmeno me le aspetto domani sera”

Clarence Seedorf, in conferenza stampa, porge le scuse alla famiglia Sandri. Sarà il primo passo per un incontro rappacificante?

“Ho letto alcune cose su una situazione molto delicata che è stata la morte di Gabriele Sandri l’11 novembre 2007. Ma ho sempre rispettato le scomparse, e feci le condoglianze subito alla famiglia. Chiedo scusa a loro se si sono sentiti offesi, una settimana dopo avrei messo quella fascia, una volta capito di cosa si era trattato. Sono aspetti umani a cui tengo molto”.

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ultimo aggiornamento: 23-03-2014


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Rassegna stampa 23 marzo 2014: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport