Finita la prima giornata del Gruppo E di Euro 2020, la Spagna pareggia con la Svezia lasciando il primo posto alla Slovacchia.

La Spagna costruisce tanto e altrettanto spreca nella partita delle rinunce: le furie rosse lasciano a casa Ramos e Busquets mentre i Blågult hanno perso Zlatan Ibrahimovic che ha dato forfet prima che la competizione iniziasse.

Una nuova Spagna, ridisegnata dal tecnico Luis Enrique che non intimorisce più con i grandi nomi del Real Madrid, ma che apre un nuovo ciclo composto da giovani giocatori. Sono proprio i grandi esclusi dei blancos che hanno creato polemiche nei giornali sportivi spagnoli e non solo. Una nazionale che può permettersi di non convocare Nachos, Carvajal e il già citato Ramos impone una netta chiusura contro i senatori madrileni. Una squadra che presenta undici titolari di undici club diversi, come se l’unica cosa che leghi gli spagnoli sia il patriottismo e non l’esperienza e il legame di gioco nei rispettivi club.

La partita, nel primo tempo, sembra un film di cui si conosce già la trama: lunghi fraseggi spagnoli e svedesi chiusi in undici uomini nella propria metà campo, tutto si può pensare tranne che il gol non arrivi.

La Spagna di Luis Enrique propone un bel calcio, dinamico e veloce. Costruendo un gioco divertente ricco di occasioni da gol ma spreca troppo. Fraseggi continui e azioni ragionate e ben distribuite nel campo, nonostante la difficoltà di penetrare una falange spartana. La Svezia propone un calcio di sola chiusura per più di 60 minuti. Nel secondo tempo cresce la fiducia tra le maglie gialle, che si rendono pericolose in più occasioni, rischiando di strappare la vittoria, divorandosi delle grandi opportunità per portarsi in vantaggio contro una Spagna che sembra perdere fiducia e ritmo di gioco.

La Svezia porta a casa un punto importantissimo in chiave qualificazione e la Spagna non convince deludendo le aspettative riposte a inizio competizione. Sotto accusa Luis Enrique per le sue scelte azzardate.

LA PARTITA

La Spagna detta i ritmi della partita e dimostra la sua netta superiorità fin dai primi minuti. Al 16′ un miracolo di Olsen blocca il risultato sullo 0 a 0. Una pennellata di Koke sulla quale si lancia Dani Olmo che incorna il pallone, un riflesso felino del portiere svedese ferma la palla sulla riga. Al 23′ è di nuovo la Spagna ad essere pericolosa, questa volta Koke sceglie la conclusione forte ma poco precisa, il pallone finisce a lato della porta svedese. Al 28′ ancora Koke protagonista della fase offensiva, spara alto un calcio di rigore in movimento. La Spagna tiene la partita sotto controllo e cerca affannosamente la prima rete del suo Europeo. Al 38′ Jordi Alba serve un pallone velenoso che mette Morata a tu per tu con Olsen, l’attaccante Juventino strozza il tiro e spreca, palla di un metro lontano dal palo sinistro. Moto d’orgoglio svedese che con una ripartenza veloce mette in difficoltà gli spagnoli, Isak ci prova ma il suo tiro viene deviato sul palo da Unal Simon, la palla schizza su Jordi Alba che rischia l’autogol. Fortunosamente il pallone finisce tra le mani del portiere spagnolo. Per assurdo l’azione più pericolosa del match è firmata Svezia.

È della Svezia la prima occasione del secondo tempo al 49′, da cross su calcio di punizione viene pescato Lusting che frana sul pallone impattandolo malamente. Non si fa attendere la risposta spagnola, al 50′ è ancora Morata ad avere un’occasione, che spreca nuovamente. Un altro contropiede svedese sbaraglia la difesa spagnola, mal posizionata. Isak mostra tutto il suo talento passando in mezzo a tre difensori spagnoli e serve un pallone d’oro a Berg che da due passi calcia alto sprecando la più grande occasione del match. Una Svezia capace di ripartire ed essere più pericola dei rojos nel secondo tempo. Andersson cambia l’assetto della sua squadra dandole un’impronta difensiva. La Spagna prende fiducia e riprende il possesso palla e l’impostazione della partita. Grande occasione per gli spagnoli, Llorente mette un pallone dal fondo sui piedi di Dani Olmo che perde un tempo di gioco e calcia su Danielson. Spagna all’arrembaggio, Svezia completamente chiusa nella propria metà campo. Los Rojos ci provano ma difficilmente arrivano ad una conclusione, pesano i gol divorati nel primo tempo, paga il poco cinismo dimostrato durante tutto il match. Un miracolo di Olsen, di gran lunga il migliore in campo, che para mettendo il piede sul tiro di Moreno tenendo la Svezia salda sul pareggio. Ancora assedio spagnolo, grande palla di Jordi Alba a vuoto Moreno, Sarabia non si accorge del pallone e lo colpisce con il ginocchio. La Svezia porta a casa un punto d’oro contro la favorita del girone, mostrando un calcio non divertente ma studiato per arginare il potenziale spagnolo.

GIRONE E – LA CLASSIFICA

  1. SLOVACCHIA                          3pt
  2. SPAGNA                                    1pt
  3. SVEZIA                                      1pt
  4. POLONIA                                  0pt

GIRONE E – PROSSIMO TURNO

Venerdì 18 giugno Svezia – Slovacchia (15:00, San Pietroburgo)

Sabato 19 giugno  Spagna – Polonia (21:00, Siviglia)

IL TABELLINO:

SPAGNA (4-3-3) – Unai Simón; Alba, Laporte, Pau Torres, Llorente; Pedri, Rodri (66′ Thiago), Koke (86′ Fabian Ruiz); Dani Olmo (74′ Moreno), Morata (66′ Sarabia), Ferran Torres (74′ Oyarzabal). A disposizione: Traoré, Azpilicueta, de Gea, Llorente, García, Gayà, Sánchez. Allenatore: Luis Enrique.

SVEZIA (4-4-2) – Olsen; Lustig (74′ Krafth), Lindelöf, Danielson, Augustinsson; S. Larsson, Olsson (83′ Cajuste), Ekdal, Forsberg (84′ Bengtsson); Isak (69′ Claesson), Berg (69′ Quaison). A disposizione: Helander, Svensson, Larsson, Johnsson, Sema, Nordfeldt, Jansson. Allenatore: Andersson.

ARBITRO: Vincic

AMMONITO: Lustig

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ultimo aggiornamento: 14-06-2021


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