
Insigne tradisce Napoli: sì ai nerazzurri per la Champions - Calcioblog.it (screen Youtube)
Non passerà certo inosservato il tradimento di Lorenzo Insigne nei confronti della sua città. La notizia del suo trasferimento in nerazzurro ha fatto storcere il naso a molti.
Dopo tre anni lontano dai riflettori del calcio europeo, Lorenzo Insigne è di nuovo sul mercato. L’ex capitano del Napoli, reduce da un’esperienza altalenante nella Major League Soccer con la maglia del Toronto FC, è oggi svincolato e a caccia dell’ultima avventura della sua carriera. A 34 anni, con oltre 640 presenze ufficiali e 200 reti segnate tra club e nazionale, il talento di Frattamaggiore sogna un rientro in grande stile. Non per nostalgia, ma per chiudere il cerchio con dignità e qualità. Insigne non ha mai realmente smesso di pensare al calcio italiano. Le sue prestazioni in MLS, pur lontane dai picchi di Napoli, hanno mostrato lampi del suo repertorio: tecnica sopraffina, visione di gioco, senso del gol. In patria, il suo nome è stato accostato a più squadre, tra cui la Lazio di Maurizio Sarri, l’allenatore che più di tutti ha saputo esaltarne le qualità ai tempi del San Paolo.
Con il mercato biancoceleste congelato da vincoli economici e strategici, si era ventilata l’ipotesi di un ingaggio a parametro zero nel gennaio 2026, ma l’idea è rimasta solo tale. Nelle ultime ore, però, una voce ha iniziato a prendere piede. Una voce inaspettata, forse impopolare. Insigne si sarebbe proposto a un altro club di A. Un tentativo del suo entourage per inserirsi in una situazione potenzialmente in evoluzione, quella legata ad Ademola Lookman, corteggiato da Inter e Napoli. Ma a Bergamo l’idea non sembra aver scaldato i cuori né convinto la dirigenza.
Insigne si propone all’Atalanta: no secco di Juric
L’Atalanta, da anni, ha costruito il suo progetto tecnico ed economico su basi chiare: giovani di talento, margini di crescita e possibilità di plusvalenze. Il modello Gasperini ha sempre premiato profili dinamici, futuribili, con un potenziale da sviluppare e rivendere, con Juric le cose non sono certo cambiate. L’arrivo di un giocatore di 34 anni, svincolato sì, ma con uno stipendio non banale e un passato da star, sembra fuori linea rispetto alla strategia bergamasca. L’entourage di Insigne avrebbe sondato la possibilità di un inserimento nel caso di partenza imminente di Lookman, ma da Zingonia non sarebbero arrivati segnali incoraggianti.

L’Atalanta valuta altri profili, più giovani, più inseribili nel sistema tattico e meno ingombranti a livello di status. Per quanto l’esperienza e la classe dell’ex azzurro non siano in discussione, l’idea di vederlo in nerazzurro appare oggi poco realistica e difficilmente percorribile. Eppure, Insigne resta alla finestra. Aspetta la chiamata giusta, quella che possa ridargli motivazione e un posto in campo all’altezza della sua carriera. Magari in Italia, magari altrove. Ma con la consapevolezza che il tempo avanza per tutti, e che le porte delle grandi squadre, oggi, si aprono solo a chi sa garantire futuro più che passato.