
Inter nei guai per colpa di Inzaghi: Marotta salvato dall'Al-Hilal (Screen Ig Inter) - Calcioblog.it
La partenza di Simone Inzaghi cambia tutto: l’Inter di Marotta salvato dall’Al-Hilal: ora si fanno i conti con ciò che è mancato
L’addio di Inzaghi ha lasciato l’amaro in bocca a gran parte della tifoseria nerazzurra, che vedeva nel tecnico piacentino non solo un allenatore capace, ma anche un punto di riferimento solido all’interno del club e dell’ambiente interista. La sua partenza, seppur nell’aria da qualche settimana, è arrivata in modo improvviso e traumatico dopo la clamorosa sconfitta per 5-0 contro il Paris Saint-Germain nella finale di Champions League, un risultato che ha inevitabilmente sollevato numerosi interrogativi sul futuro della squadra.
Durante il suo mandato all’Inter, Simone Inzaghi ha contribuito in modo significativo ad arricchire il palmarès nerazzurro: sotto la sua gestione sono arrivati uno Scudetto, due Coppe Italia e ben tre Supercoppe Italiane. Un ciclo vincente che ha restituito successi alla squadra, lasciando un’eredità tecnica tutt’altro che trascurabile. Un’eredità ora nelle mani del nuovo allenatore, Cristian Chivu, chiamato a proseguire il percorso tracciato da Inzaghi.
Dopo quattro stagioni intense alla guida dell’Inter, Inzaghi ha scelto di intraprendere una nuova avventura in Arabia Saudita, accettando la proposta dell’Al-Hilal, da 30 milioni a stagione. Il tecnico è già al lavoro con il club saudita al Mondiale per Club, dove è chiamato a confermare il suo valore anche su un nuovo palcoscenico internazionale. I due pareggi, e la vittoria contro il Pachuca ha permesso ai sauditi di accedere alla fase successiva della competizione: agli ottavi di finale dove incontreranno il Manchester City.
Eppure, nonostante il prestigio e i risultati che Simone Inzaghi ha garantito all’Inter, il suo lavoro è stato accompagnato anche da alcune criticità evidenti, che oggi restituiscono uno scenario ben diverso rispetto a quello che sarebbe potuto essere.
Inzaghi, maestro di veterani ma non di giovani: ora Chivu cambia rotta
Tra i limiti più discussi del tecnico piacentino, c’è sicuramente la gestione dei giovani talenti: un tema che torna d’attualità ora che il club ha deciso di puntare su Pio Esposito, uno dei prospetti più promettenti del vivaio nerazzurro.

L’uscita di Inzaghi ha dato inizio ad un nuovo ciclo incentrato sulla parola chiave: ringiovanimento. A partire dalla scelta del tecnico, che compirà 45 anni il prossimo ottobre, l’Inter di Marotta ora punta su una rosa giovane, fatta di talenti emergenti in grado di fare la differenza. Primo tra tutti Pio Esposito, su cui la dirigenza e il tecnico vorrebbero puntare in futuro, senza lasciarselo scappare in estate.
Con Inzaghi in panchina, però, il giovane attaccante, classe 2005, difficilmente avrebbe avuto spazio, come dimostrano i precedenti. Basti pensare al caso di Yann Bisseck, utilizzato solo quando la difesa era in piena emergenza numerica. Una linea di gestione rigida e conservativa, che ha spesso penalizzato i giovani, lasciandoli ai margini.
L’allenatore era solito dare priorità all’esperienza dei suoi uomini di fiducia. Emblematico il caso di Francesco Acerbi, conosciuto ai tempi della Lazio e diventato anche all’Inter un pilastro del suo reparto arretrato, nonostante le 37 primavere.