Federico Bernardeschi ha parlato a Il Mattino, anche e a lungo di Juve, oltre che del Napoli e la sua decisione di trasferirsi in MLS

NAPOLI COME LA VECCHIA JUVE – Certo, e sa cosa succedeva Quando venivano a giocare contro di noi c’era una specie di blocco psicologico da parte degli altri, tutti ci affrontavano dicendo: “Beh, tanto perdiamo”. E mi pare che è quello che sta succedendo a chi affronta il Napoli. Pure la Roma, pur giocando bene, alla fine si è arresa. Senza farne un dramma. 

CASO JUVE – Una vicenda che colpisce, mi spiace per i ragazzi che stanno vivendo questa situazione. Chiaro che anche quello che succede fuori dal campo incide sui risultati: non siamo robot, siamo essere umani, con emozioni, sentimenti, con valori, principi. Quando si leggono certe cose, impossibile che ti scivolino addosso.

SANZIONI – Per gli stipendi, non lo so quello che succederà. Spero che gli scudetti conquistati non ci vengano tolti. Sarebbe una ingiustizia, enorme. Che c’entra l’aspetto calcistico? I conti della società vanno al di fuori delle prestazioni sportive.

SCELTA MLS – Potevo restare anche in Italia, con De Laurentiis ho parlato e l’ipotesi Napoli mi avrebbe fatto piacere. In quel 4-3-3 di Spalletti mi sarei trovato a meraviglia: ma ho scelto Toronto perché sono sicuro del livello di questo torneo. La serie A vista dal Canada dà l’impressione di essere in una fase di transizione: il nostro calcio non produce tanti talenti anche perché nei nostri settori giovanili si investe meno che altrove.

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ultimo aggiornamento: 02-02-2023


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