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Mondiali Brasile 2014, la scheda del Cile: Sanchez e Vargas per i gol, Vidal prova a recuperare

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Se vi siete divertiti quattro anni fa con il Cile di Marcelo Bielsa allora segnate sulla vostra agenda le gare di questa nazionale a Brasile 2014. Il suo successore, Jorge Sampaoli, si ispira fortemente al maestro, il suo schema prediletto è un offensivo 3-3-1-3 che non manca di creare spettacolo, sacrificando spesso la fase difensiva. La Roja sta attraversando un ottimo momento storico, con un gruppo di giocatori di livello assoluto che stanno dimostrando il loro valore in giro per i maggiori campionati europei. È il caso ad esempio di Alexis Sanchez, stella del Barcellona, o del suo compagno di reparto Edu Vargas, che dopo un’esperienza piuttosto incolore a Napoli sta facendo molto bene con la maglia del Valencia. Il reparto offensivo può contare anche sull’apporto degli esperti Valdivia e Pinilla del Cagliari.

Ma forse in questo momento il giocatore cileno più rappresentativo è lo juventino Arturo Vidal, molta attenzione si concentrerà su di lui anche per capire in che condizioni fisiche si presenterà ai nastri di partenza. Vidal infatti ha dovuto subire un infortunio al menisco che ha creato più di qualche attrito tra il club bianconero e la federazione cilena, alla fine però Sampaoli non ha voluto rinunciare a lui e ha deciso di includerlo nella lista dei 23. Chi salterà il Brasile per infortunio è Matias Fernandez, il giocatore della Fiorentina alla fine si è dovuto arrendere ai dolori alla caviglia che lo infastidivano fin da marzo e si è sottoposto ad un intervento chirurgico che lo riconsegnerà in perfetta forma per l’inizio della prossima stagione.

Il Cile non avrà vita facile nel Gruppo B in cui sono finite anche Spagna e Olanda, ma stiamo parlando di una squadra che per indole non ha paura di affrontare nessuno, lo ha dimostrato anche quattro anni fa quando passò il turno con due successi e una sconfitta di misura proprio contro gli spagnoli che si sarebbero laureati campioni alla fine del torneo. I cileni sono giovani e sfacciati, hanno una gran voglia di dimostrare al mondo il proprio valore e hanno un attaccamento alla maglia e un senso della patria fuori dal comune, tutti aspetti che potrebbero fare di loro una delle sorprese del Mondiale brasiliano.

La storia del Cile ai Mondiali

Le partecipazioni di questa squadra al massimo torneo mondiale sono alquanto burrascose e ricche di aneddoti. I cileni vengono invitati al primo mondiale del 1930 e fanno una bella figura, devono arrendersi solo all’Argentina che finirà prima nel girone, l’unica posizione valida per il passaggio del turno. Per ritrovare il Cile protagonista, escludendo la partecipazione anonima del 1950, bisogna aspettare il 1962 quando il paese organizzerà il torneo. La partita che resterà alla storia è quella contro l’Italia, un incontro durissimo, e lo testimoniano i rossi a due Azzurri, che alla fine la Roja vincerà per 2-0. Ai quarti riesce a superare a sorpresa l’Unione Sovietica, ma deve arrendersi al Brasile in semifinale, si consolerà con il terzo posto ottenuto battendo la Yugoslavia. Poi altre partecipazioni non degne di menzione, soprattutto quella in Spagna nel 1982 (tre sconfitte in altrettante partite).

Si arriva al 1989, il Cile si gioca l’approdo a Italia 1990 contro il Brasile, deve per forza vincere per qualificarsi ma a inizio secondo tempo è sotto di un gol. Il portiere Rojas finge di essere stato colpito da un bengala incidendosi un sopracciglio con un bisturi che aveva nascosto in un guanto, viene portato a spalla negli spogliatoi dai suoi compagni e la partita viene sospesa. La Fifa riguarda le immagini e alcune foto inedite, si accorge del trucchetto dell’estremo difensore e decide di usare il pugno duro, squalificando a vita il giocatore e escludendo la squadra dalle qualificazioni in corso e da quelle successive per USA 1994. Il 1998 è l’anno di Salas e Zamorano, la generazione è particolarmente ricca e il Cile torna sulla scena internazionale facendo una bella figura in Francia. Saltano i Mondiali del 2002 e del 2006 a causa di un pesante ricambio generazionale, tornano sotto la guida di Bielsa in Sudafrica dove riusciranno a superare il primo turno, fermando la loro corsa agli ottavi finale con la sconfitta per 3-0 inflitta dal Brasile.

Le qualificazioni a Brasile 2014

Il Cile è arrivato ai Mondiali chiudendo al terzo posto, dietro Argentina e Colombia, il gruppo di qualificazione sudamericano. Il cammino inizia sotto la guida di Borghi, il cammino è molto altalenante, si alternano vittorie e sconfitte ma in generale la squadra non convince. Poi arrivano tre brutti scivoloni che portano all’esonero del ct che viene sostituito dal suo connazionale Sampaoli. La prima gara sotto la nuova guida finisce con una sconfitta in Perù, poi però la Roja ingranerà inanellando quattro vittorie di fila, si sbarazza nell’ordine di Uruguay, Paraguay, Bolivia e Venezuela prima di pareggiare contro la Colombia. L’ultima partita è contro l’Ecuador, entrambe le squadre sono a 25 punti prima del fischio di inizio, ma a Santiago del Cile vincono i padroni di casa per 2-1 aggiudicandosi la terza piazza e chiudendo il cammino con il secondo miglior attacco, secondo soltanto a quello dell’Argentina finita al primo posto.

L’allenatore: Jorge Sampaoli

L’avventura di Sampaoli sulla panchina della Roja comincia il 3 dicembre 2012 con il girone di qualificazione per Brasile 2014 in pieno svolgimento. La squadra fino a quel momento era stata guidata da Borghi, ma i risultati deludenti (4 vittorie e 5 sconfitte) e soprattutto le tre sconfitte consecutive contro Colombia, Ecuador e Argentina convinsero la Federazione a cambiare marcia. L’impatto del nuovo ct si è sentito subito, tanto a livello di gioco (Sampaoli gioca un calcio offensivo, la sua squadra segna molto e concede anche più di qualcosa agli avversari), quanto dal punto di vista dei risultati. Il coronamento del suo lavoro sarà proprio la qualificazione ai mondiali. Prima della nazionale Sampaoli è stato un girovago, la sua prima esperienza di un certo spesso è in Perù dove allena il Juan Aurich, prima squadra di massima serie, e poi lo Sport Boys e il Coronel Bolognesi. Nel 2008 torna in patria per allenare l’O’Higgins ma un anno dopo è di nuovo in viaggio, destinazione Perù dove lo attende la panchina dell’Emelec. Nel 2011 arriva l’incarico da parte dei cileni dell’Universidad de Chile ed è qui che ottiene le maggiori soddisfazioni, vince Apertura e Clausura nel 2011 e l’Apertura nel 2012, ma soprattutto la Copa Sudamericana 2011. Questi successi gli valgono il secondo posto nella classifica di allenatore sudamericano dell’anno. Ma soprattutto la chiamata da parte della Nazionale, l’apice della sua carriera.

La rosa dei 23

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Portieri: Claudio Bravo (Real Sociedad), Johnny Herrera (Universidad de Chile), Cristopher Toselli (Universidad Catolica).

Difensori: Gary Medel (Cardiff City), Jose Rojas (Universidad de Chile), Eugenio Mena (Santos), Gonzalo Jara (Nottingham Forest).

Centrocampisti: Arturo Vidal (Juventus), Mauricio Isla (Juventus), Marcelo Diaz (Basilea), Francisco Silva (Osasuna), Felipe Gutierrez (Twente), Jose Pedro Fuenzalida (Colo Colo), Carlos Carmona (Atalanta), Jean Beausejour (Wigan Athletic), Charles Aranguiz (Internacional), Miiko Albornoz (Malmo).

Attaccanti: Alexis Sanchez (Barcellona), Eduardo Vargas (Valencia), Jorge Valdivia (Palmeiras), Mauricio Pinilla (Cagliari), Esteban Paredes (Colo Colo), Fabian Orellana (Celta Vigo).

Il Gruppo B e il calendario del Cile

Il sorteggio non è stato certo tenero con i cileni che si trovano in un vero e proprio girone di ferro, nel Gruppo B infatti ci sono le due finaliste dell’ultima edizione del torneo, Spagna e Olanda. La squadra di Sampaoli esordirà il 13 giugno contro l’Australia a Cuiabà ed appare scontato che se vorranno giocarsi le loro possibilità di superare il turno non possono permettersi un passo falso contro i Socceroos. Cinque giorni dopo la partita più importante e suggestiva del torneo, Vidal e compagni voleranno a Rio de Janeiro per affrontare al Maracanã il campioni del mondo in carica, in queste occasioni non mancano certo le motivazioni. Fare punti contro gli spagnoli potrebbe rivelarsi decisivo in vista dell’ultima sfida, il 23 giugno a San Paolo, contro gli olandesi. Le chance di passaggio del turno per il Cile non sono altissime, almeno sulla carta, ma in un torneo breve come i Mondiali può bastare un risultato “a sorpresa” per spianare la strada verso gli ottavi di finale.

13 giugno 2014, ore 18:00 (ore 24:00) – Cuiabà, Arena Pantanal
Cile – Australia

18 giugno 2014, ore 16:00 (21:00) – Rio de Janeiro, Stadio Maracanã
Spagna – Cile

23 giugno 2014, ore 13:00 (ore 18:00) – San Paolo, Stadio Corinthians
Olanda – Cile



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