Quando la Federazione Messicana ha chiamato a guidare la nazionale di calcio il quarto ct nel giro di poco più di un mese, la Tricolor era sul ciglio del baratro: qualificarsi ai Mondiali stava diventando via via più difficile, la squadra era allo sbando e i tifosi al limite della depressione. Poi è arrivato Miguel Herrera, ha usato il pugno di ferro, si è sbarazzato della Nuova Zelanda rifilandole nove gol e ora si gode l’esperienza in Brasile continuando a tenere alta la concentrazione dei suoi: “Se un calciatore non può sopportare di stare un mese o 20 giorni senza avere rapporti sessuali vuol dire che non è un professionista. Dobbiamo disputare un Mondiale, non una festa” ha tuonato il selezionatore messicano prima di cominciare a preparare la rassegna iridata, esigendo ben più di un amichevole per far metabolizzare i suoi diktat a una squadra che assomiglia sempre di più al suo allenatore.

Il Messico ha cominciato a girare vincendo in serie contro Finlandia, Corea del Sud, Israele e Ecuador, tanto che nello spogliatoio si sono convinti di poter fare lo scherzetto a Croazia e Camerun qualificandosi così per gli ottavi di finale; peccato che qualcosa è andato storto e così prima la rinuncia alle convocazioni per Carlos Vela (che non si sentiva al 100% sia fisicamente che psicologicamente), quindi il terribile infortunio a Luis Montes (per il fantasista numero 10 frattura di tibia e perone in amichevole), il Messico nelle ultime due uscite è rimasto a secco di gol e ha perso contro Bosnia e Portogallo. Due sconfitte che non hanno depresso Herrera, convintissimo di poter arrivare quanto meno ai quarti, checché ne pensi Barack Obama che a una tv messicana si è così espresso sulle chance della Tricolor di arrivare molto avanti: “Sono pronto a ubriacarmi di tequila in diretta tv nel caso il Messico arrivi tra le prime quattro“.

La storia del Messico ai Mondiali

Presente sin dalla prima edizione, il Messico è alla quindicesima partecipazione a una fase finale dei Mondiali, essendo tra l’altro una delle poche nazioni che hanno ospitato due Mondiali, sia nel ’70 che nell’86 raggiunsero il risultato più prestigioso con la qualificazione ai quarti di finale (eliminati da Italia e Germania Ovest). In generale ha saltato appena cinque edizioni, l’ultima nel ’90 perché squalificata dalla Fifa per aver schierato giocatori di età superiore al limite consentito nei mondiali Under 20 del 1989: da Usa ’94 ha sempre superato il primo turno e sempre è stato eliminato agli ottavi di finale (contro Bulgaria, Germania, Stati Uniti e due volte Argentina). Insomma, una buona tradizione confermate anche da un palmares invidiabile: sei Gold Cup Concacaf, una Confederations Cup nel ’99 e, da non dimenticare, l’oro olimpico nel 2012 battendo in finale proprio il Brasile.

Le qualificazioni a Brasile 2014

Iscritta di diritto al terzo turno dei gironi centro e nordamericani, il Messico ha superato il suo girone senza alcuna difficoltà, sei vittorie su sei e passaggio al turno successivo dove però i messicani hanno faticato non poco, mettendo in fila tanti pareggi e qualche ko sanguinoso, agguantando il quarto posto (su sei squadre) per il rotto della cuffia ai danni di Panama. Nello spareggio inter-zona contro la Nuova Zelanda il Messico non ha però fallito: all’Azteca 5-1 senza complimenti, 4-2 anche in Oceania con Oribe Peralta mattatore assoluto con cinque reti.

L’allenatore: Miguel Herrera

Quarantasei anni, una vita spesa in Messico prima da calciatore, è stato un solido difensore fino al 2001, e poi da allenatore, ha avuto nell’ottobre scorso la grande possibilità di allenare la Nazionale del suo Paese e per il momento non ha fallito. Zero fronzoli, zero vizi, la ricetta di Herrera è stata semplice: squadra compatta e contropiede, vecchi totem al loro posto (da Salcido a Marquez, da Guardado a Ochoa) e voglia di arrivare. Dopo la doppia vittoria contro la Nuova Zelanda si è meritato la chance di disputare i Mondiali ed è convinto di fare bene, mentalità che ha trasmesso anche ai suoi giocatori: “Arriviamo ai Mondiali con meno pressioni rispetto ad altre occasioni e la sensazione generale è che non abbiamo nulla da perdere. Penso che per questi motivi possiamo sorprendere un sacco di gente” ha detto ad esempio Hector Moreno al sito ufficiale della Fifa.

La rosa dei 23

FBL-WC2014-MEX-NZL

Portieri: Jesus Corona (Cruz Azul), Guillermo Ochoa (Ajaccio), Alfredo Talavera (Toluca).

Difensori: Paul Aguilar (Club America), Andres Guardado (Bayer Leverkusen), Miguel Layun (Club America), Rafael Marquez (Leon), Hector Moreno (Espayol), Diego Reyes (Porto), Francisco Javier Rodriguez (Club America), Carlos Salcido (Tigres).

Centrocampisti: Isaac Brizuela (Toluca), Marco Fabian (Cruz Azul), Hector Herrera (Porto), Juan Carlos Medina (Club America), Javier Aquino (Villarreal), Carlos Pena (Leon), Jose Juan Vazquez (Leon).

Attaccanti: Giovani Dos Santos (Villarreal), Javier Hernandez (Manchester United), Raul Jimenez (Club America), Oribe Peralta (Santos), Alan Pulido (Tigres).

Il Gruppo A e il calendario del Messico

Contro il Camerun la nazionale messicana si giocherà un buon pezzo di qualificazione al turno successivo; già perché nella seconda partita, a Fortaleza col Brasile, il pronostico appare scontato, mentre con la Croazia potrebbe essere la classica sfida dentro o fuori: la sensazione è che il Messico possa davvero sorprendere, contando sui gol di Giovani Dos Santos, del Chicharito Hernandez e di Oribe Peralta.

13 giugno 2014, ore 13:00 (ore 18:00) – Natal, Arena das Dunas
Messico – Camerun

17 giugno 2014, ore 16:00 (ore 21:00) – Fortaleza, Castelão
Brasile – Messico

23 giugno 2014, ore 17:00 (ore 22:00) – Recife, Itaipava Arena Pernambuco
Croazia – Messico

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ultimo aggiornamento: 08-06-2014


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