In Costa d’Avorio c’è grande attesa per capire cosa ci si possa aspettare dalla Nazionale nei prossimi mondiali, anche perché per tifosi e addetti ai lavori la sensazione è che questa possa essere l’ultima chiamata per un gruppo che aveva cominciato il proprio ciclo otto anni fa con la prima storica qualificazione a una fase finale dei campionati del Mondo. Il selezionatore Lamouchi non ha inventato formule magiche o stravolto l’ossatura della squadra, semplicemente si è affidato alla vecchia guardia (escluso forse Romaric neanche pre-convocato) per staccare il pass a Brasile 2014, quindi ha messo in campo gli undici Elefanti (come vengono soprannominati i giocatori ivoriani) affidando il vestito più consono a ciascuno dei calciatori in campo.

Dopo un pre-raduno in patria, dove Kolo Tourè si è beccato la malaria (cosa che non gli ha impedito di rientrare nella lista dei 23), gli africani si sono trasferiti negli Stati Uniti dove due giorni fa, in quel di St.Louis, hanno fallito la prima amichevole contro la Bosnia (doppietta di Dzeko e gol inutile sulla sirena di Drogba); proveranno a far meglio a Frisco contro El Salvador mercoledì prossimo, ma di questi tempi più che i risultati conta la forma fisica e da questo punto di vista la selezione ivoriana pare avere muscoli e polmoni a sufficienza per mettere in difficoltà i suoi avversari. Tutto dipenderà da come “girerà” alle varie stelle, da Drogba (già a segno nel 2006 e nel 2010) a Kalou, da Gervinho fino al factotum dalla cintola in su Yaya Touré.

La storia della Costa d’Avorio ai Mondiali

Dal 1960, anno di affiliazione alla Fifa, la Nazionale ivoriana ha recitato un ruolo secondario nel panorama calcistico mondiale, almeno fino al 1992 quando gli arancioni riuscirono a mettere in bacheca il loro primo, e fino ad oggi unico, trofeo cioè la Coppa d’Africa. Solo quattordici anni dopo riuscirono a qualificarsi per un Mondiale presentandosi in Germania con Henri Michel in panchina e tanta curiosità sul loro conto dopo gli exploit degli anni passati dei vari Camerun, Nigeria e Senegal. Inseriti in un gruppo oggettivamente difficile con Argentina e Olanda, contro le quali persero, uscirono al primo turno riuscendo a battere solo la Serbia; quattro anni dopo ci provò Sven Goran Eriksson ad approdare agli ottavi, ma un “biscotto” tra il Brasile e i cugini portoghesi fece svanire il sogno: dopo il pareggio all’esordio coi lusitani e la sconfitta di misura contro il verdeoro, Drogba e compagni fecero il loro dovere battendo agevolmente la Corea del Nord ma dovettero tornare a casa dopo lo 0-0 tra Portogallo e Brasile.

Le qualificazioni a Brasile 2014

Inserita nel Gruppo C della seconda fase di qualificazione, come ovvio zona africana, gli ivoriani non hanno steccato battendo sia la Tanzania che il Gambia e impattando per due volte contro il Marocco; i 14 punti conquistati hanno però consentito loro di andare avanti alla terza fase in cui hanno dovuto affrontare gli spareggi contro il Senegal: 3-1 ad Abidjan con gol di Drogba e Kalou (più un’autorete), 1-1 nel ritorno sul neutro di Casablanca (ancora a segno Kalou). Miglior marcatore del percorso di qualificazione, in cui gli Elefanti hanno giocato otto gare segnando 19 gol e subendone 7, due giocatori a pari merito: con 4 centri svettano il già citato Salomon Kalou, ex Chelsea ora al Lille, e il campionissimo del Manchester City Yaya Touré.

L’allenatore: Sabri Lamouchi

Francese ma di passaporto tunisino per via delle sue origini, Sabri Lamouchi è un nome ben noto alle nostre latitudini: nel 2000 approdò infatti in Italia, al Parma in particolare, dopo le buone esperienze con Auxerre e Monaco. Centrocampista in grado di fare entrambe le fasi ma con spiccate attitudini all’impostazione del gioco, vestì anche le maglie di Inter e Genoa (oltre che della nazionale francese in 12 occasioni), prima di tornare in patria al Marsiglia per poi finire la carriera sui campi del golfo arabico. L’incarico quale commissario tecnico della Costa d’Avorio, il primo da allenatore per lui, gli è stato conferito il 12 maggio 2012, sedendo sulla panchina ivoriana durante la sfortunata spedizione sudafricana nella Coppa d’Africa 2013, eliminato ai quarti dalla Nigeria. Gioca con un 4-2-3-1 molto pragmatico: nel reparto offensivo punta sulla velocità di Gervinho e Kalou sugli esterni, sulle rifiniture di Yaya Touré e sulla propensione al gol di Drogba; a Diomandé e Tioté compiti di copertura in mezzo al campo, l’esperienza di Zokora e Kolo Touré in difesa.

Quando ieri ha dovuto diramare le convocazioni definitive lasciando a casa qualche giocatore, ha spiegato davvero dispiaciuto: “In due anni da selezionatore della Costa D’Avorio ho avuto dei momenti difficili, come il mio arrivo, le critiche, la pressione dei risultati. Ma oggi è il giorno più difficile in assoluto. Il mio lavoro mi impone di prendere delle responsabilità e delle decisioni, per cui oggi ho comunicato a cinque ragazzi, che sono stati meravigliosi nel periodo dello stage, che non parteciperanno alla Coppa del Mondo in Brasile. Si tratta di Badra Ali, Brice Dja Djédjé, Benjamin Angoua, Lacina Traoré e Doumbia Seydou“. Il suo nome inoltre, negli ultimi ultimi giorni è circolato su diversi organi di stampa perché si è sbilanciato consigliando a Didier Drogba, svincolato e in cerca di squadra, di accasarsi alla Juve.

La rosa dei 23

FBL-AFR-2013-CIV-TEAM

Portieri: Copa Barry (Lokeren), Gbohouo Sylvain (Sewe San Pedro), Sayouba Mandé (Stabaek).

Difensori: Kolo Touré (Liverpool), Bamba Souleyman (Trabzonspor), Jean Daniel Akpa Akpro (Tolosa), Arthur Boka (Stoccarda), Serge Aurier (Tolosa), Didier Zokora (Trabzonspor), Ousman Vieira (Rizespor), Constant Djakpa (Eintracht Francoforte).

Centrocampisti: Cheick Tioté (Newcastle), Yaya Touré (Manchester City), Max-Alain Gradel (St-Etienne), Ismaël Diomandé (St-Etienne), Didier Ya Konan (Hannover), Serge Dié (Basilea).

Attaccanti: Wilfried Bony (Swansea), Didier Drogba (Galatarasay), Gervinho (Roma), Giovanni Sio (Basilea), Salomon Kalou (Lille), Mathis Bolly (Fortuna Dusseldorf).

Il Gruppo C e il calendario della Costa d’Avorio

Dopo due sorteggi tutt’altro che benevoli, quest’anno il popolo ivoriano ha potuto tirare un sospiro di sollievo quando ha conosciuto le avversarie del Gruppo C, quello in cui sono stati inseriti gli Elefanti; nessuna grande big, ma tutte squadre alla portata nel contesto di un girone che appare davvero equilibrato e scevro da ogni pronostico scontato: l’esordio col Giappone potrebbe essere già decisivo, ma anche con la Colombia cinque giorni dopo ci sarà da soffrire per mantenere intatte le speranze di avanzamento del turno. Chiuderà con la Grecia, la terza e ultima partita che alla vigilia appare davvero indecifrabile, vista anche la rocciosità difensiva delle selezione ellenica: in definitiva, però, ci si può sbilanciare asserendo che questa squadra ha nelle corde l’approdo agli ottavi di finale dove ad attenderla potrebbe esserci proprio l’Italia.

14 giugno 2014, ore 19:00 (ore 24:00) – Recife, Itaipava Arena Pernambuco
Costa d’Avorio – Giappone

19 giugno 2014, ore 13:00 (ore 18:00) – Brasilia, Estádio Nacional Mané Garrincha
Colombia – Costa d’Avorio

24 giugno 2014, ore 17:00 (ore 22:00) – Fortaleza, Castelão
Grecia – Costa d’Avorio

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