L’orgoglio mostrato dal Parma in queste ultime settimane, nonostante la sconfitta nel recupero di Marassi contro il Genoa, serve a poco quando la classifica viene resa ancora più deficitaria dalle penalizzazioni. La società emiliana vede oggi sottrarsi altri quattro punti dal Tribunale Nazionale Federale, che si vanno ad aggiungere ai tre di penalizzazione subiti negli scorsi mesi. Il motivo è ovviamente sempre lo stesso, inadempienze amministrative. La società non ha presentato entro il termine ultimo del 16 febbraio 2015 la documentazione attestante il pagamento degli stipendi a calciatori e tesserati.

Il periodo incriminato è quello che va dal luglio al dicembre 2014, in questi sei mesi nessun giocatore o dipendente ha percepito quanto gli spettava, né il club ha versato i contributi Inps e le ritenute Irpef. Niente di nuovo sotto al sole di Parma, soltanto una decisione che non fa che rendere sempre più inevitabile la retrocessione in Serie B. Ora la squadra di Donadoni in classifica ha appena 12 punti in classifica, contro i 19 conquistati sul campo. Il quartultimo posto, occupato dall’Atalanta a quota 29, dista 17 lunghezze quando alla fine del campionato mancano 8 giornate e ci sono quindi solo 24 punti ancora in palio.

Il TFN ha sanzionato anche Giampietro Manenti e Pietro Leonardi, che nel periodo in questione erano presidente e amministratore delegato del Parma. Per loro ci sono sei mesi di inibizione, ma questi sono evidentemente dettagli con poco valore alla luce della situazione disperata dei ducali. Questa nuova penalizzazione non potrà non influire sulle menti dei giocatori che, nonostante le mille difficoltà, fino ad ora sono riusciti a mostrare una professionalità impeccabile.

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ultimo aggiornamento: 16-04-2015


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