Ci sono due modi per fare tanti gol. O come la Juve e la Roma, la cui fase offensiva porta molti giocatori a concludere a rete, o come il Milan, terzo miglior attacco della Serie A con 48 centri che ha in classifica marcatori solo due giocatori: Stephan El Shaarawy, 16 realizzazioni, Giampaolo Pazzini, 12. Certo, certo, non ci siamo certo dimenticati di Mario Balotelli che in quattro partite ha timbrato il cartellino quattro volte (con l’ausilio di due rigori), ma è d’obbligo soffermarsi sul Pazzo che è arrivato a Milanello l’estate scorsa nel famigerato scambio con Antonio Cassano, approdato di rimando all’Inter con in tasca sette milioni da consegnare a Moratti, e che per tutta la stagione fin qui disputata non ha certo guadagnato le prime pagine dei giornali né un posto in prima fila nel cuore dei tifosi rossoneri. Che però non possono fare a meno di leggere alcuni numeri significativi.

Come detto Pazzini è andato in gol già 12 volte (due doppiette e una tripletta, tre rigori) più un centro in Coppa Italia; più nello specifico, considerando solo le partite di Serie A, l’attaccante di Pescia ha trafitto il portiere avversario ogni 106 minuti, avendo giocato sì 22 partite, ma solo 12 da titolare e, in queste, è stato sostituito 4 volte (per un totale di 1273 minuti, fonte soccerway). Una buona media, se si considera che El Shaarawy, sempre partito titolare, ha trovato l’appuntamento col gol ogni 135 minuti, senza considerare Bojan, tre reti, una ogni 236. Insomma, i meri numeri danno ampiamente ragione a Pazzini che così, in occasione di Undici, la trasmissione televisiva condotta da Pierluigi Pardo, non si nasconde ed esprime la sua soddisfazione per come sta andando la sua avventura milanista:

“E’ stato un inizio di stagione molto difficile, si è cambiato tanto e c’era poca autostima e zero entusiasmo. I risultati non arrivavano ed era molto difficile. Il pareggio in rimonta a Napoli e la vittoria contro la Juve ci hanno dato fiducia. Manca ancora tanto e dobbiamo continuare così. I gol di questi mesi? Li ricordo tutti molto volentieri, però il secondo con il Bologna è stato molto bello. Mi davano per finito? Lo scorso anno all’Inter è stata un’annata brutta, ma ho fatto tanti gol all’inizio. Prima di questa doppietta si parlava poco di me anche se avevo segnato 10 gol. Ho molto equilibrio, voglio continuare così per i miei compagni e per la società”.

Milan – Lazio 3-0, le foto: gol di Pazzini (doppietta) e Boateng

Milan - Lazio 3-0, le foto: gol di Pazzini (doppietta) e Boateng
Milan - Lazio 3-0, le foto: gol di Pazzini (doppietta) e Boateng
Milan - Lazio 3-0, le foto: gol di Pazzini (doppietta) e Boateng
Milan - Lazio 3-0, le foto: gol di Pazzini (doppietta) e Boateng

Inevitabile parlare di Mario Balotelli, colui che teoricamente gli ha soffiato il posto in campionato, e di Antonio Cassano, gemello del gol alla Samp e pedina di scambio per cambiare sponda dei Navigli:

“Balotelli lo conoscevo già dai tempi della Nazionale. Penso che sia un personaggio più costruito, Mario l’ho sempre visto un ragazzo tranquillo, ha delle stravaganze, ma niente di negativo. Chi ha fatto l’affare tra me e Cassano? Questa cosa fa parte del contorno, di sicuro l’affare l’ho fatto io, sono contento, mi godo questa fantastica squadra e spero di far bene qua”.

Perché in fondo in fondo Pazzini, nel pieno della maturità calcistica coi suoi 29 anni, spera di riconquistare la Nazionale: “Prandelli l’ho avuto tanti anni a Firenze, poi ci siamo divisi. L’ho ritrovato in Nazionale, ci siamo ridivisi. Lo conosco molto bene, lui conosce molto bene me“. Bisogna avere fiducia e sangue freddo, sfruttare le proprie occasioni e dare il 101%: questi gli ingredienti della ricetta del Pazzo, un giocatore che ha voglia di rilanciarsi completamente per conquistare i tifosi del Diavolo e una maglia azzurra.

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ultimo aggiornamento: 05-03-2013


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