La via in qualche modo la tracciò David Trezeguet, che tornò in Argentina per vestire a fine carriera la maglia del River Plate, ancora più importante in un certo qual senso la scelta di Pablo Daniel Osvaldo che nel pieno della carriera ha lasciato l’Europa per vivere serate magiche alla Bombonera con la maglia del Boca Juniors; e chissà che fra un anno e poco più anche Carlos Tevez decida di non rinnovare con la maglia della Juve (di certo la sua ultima “camiseta” nel Vecchio Continente) per rivestire i colori blu e oro del mitico Boca. Tutto qui? Sembra di no perché il club di patron Angelici sta ritrovando ambizione e rispetto come forse non era mai successo: i soldi, grazie alle vittorie e agli sponsor, non mancano, l’appeal della Doce (la curva dei tifosi vero dodicesimo uomo in campo) è forte, poi magari qualcuno ci mette la buona parola e alla fine potrebbe venir fuori un mix micidiale.

Già, perché Osvaldo che in patria ha ritrovato sorriso e gol è in continuo contatto con Daniele De Rossi, mandandogli video e sensazioni della sua esperienza a Buenos Aires; il totem della Roma, che nella capitale negli ultimi anni ha avuto più di qualche problema (calcistico e non) pare sia entusiasta di come stanno andando le cose all’amico, e allora l’invito è stato presto fatto: perché non raggiungerlo nella capitale argentina? L’ingaggio monstre di De Rossi (il più pagato della Serie A, 6 milioni netti all’anno) frena gli entusiasmi, ma il mediano della Nazionale sta seriamente pensando a una svolta di vita: gli Stati Uniti e la MLS gli garantirebbero lo stesso ingaggio, ma la passione Xeneizes non avrebbe prezzo. Tevez lo sa bene, perciò sta tentando anche Andrea Pirlo di un fine carriera coi fuochi d’artificio alla Bombonera, una reunion clamorosa di quattro super giocatori da far impazzire i tifosi del Boca.

Anche perché se Pirlo ha ormai pochi anni avanti a sé di carriera, l’eventuale clamorosa scelta di De Rossi sarebbe dettata anche dal fatto – come già accennato – che i tempi nella capitale italiana si son fatti duri per lui. Proprio lui che da anni è designato come capitan futuro della squadra giallorossa, ora pensa a un clamoroso addio prima di indossare la fascia data l’eterna giovinezza di Francesco Totti; anche Walter Sabatini, in accordo con lo stato maggiore del club, non disdegnerebbe un addio di De Rossi (si risparmierebbe tantissimo senza il suo ingaggio) e forse anche in questa ottica si inserisce il rinnovo contrattuale che è stato proposto a Kevin Strootman. Dal 2018 al 2020, altri due anni con una promessa: fiducia incondizionata nell’uomo e nel giocatore nonostante gli infortuni, la fascia di capitano quando Totti dirà basta.

E l’olandese, che in questi mesi ha potuto apprezzare l’affetto di tutto l’ambiente, potrebbe ricambiare garantendo fedeltà e leadership per portare la Roma finalmente ai piani alti del calcio italiano.

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ultimo aggiornamento: 27-03-2015


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