
Sinner, l'addio fa troppo male: "Speciale" - Calcioblog.it (screen Youtube)
Negli ultimi anni, Jannik Sinner ha vissuto una trasformazione da promessa del tennis a vera icona internazionale. Il merito non è solo del suo innegabile talento, ma anche della squadra di supporto.
Un vero “magic team” formato dal coach Simone Vagnozzi e dall’esperto Darren Cahill, insieme a preparatori fisici e mentali di altissimo livello. Un’alleanza perfetta che ha saputo spingere l’azzurro al top, anche nei momenti più delicati. Un esempio lampante della solidità di questo gruppo è stato il rientro vincente (nonostante le sconfitte) dopo la squalifica per Clostebol: uno stop durato tre mesi, ma gestito con determinazione e intelligenza tattica. Il lavoro in palestra, la cura dei dettagli tattici e i supporti psicologici hanno restituito al circuito un Sinner più maturo, consapevole e competitivo, come dimostrato nella finale da 5 ore e mezza contro Alcaraz.
Ora, al via di Wimbledon, le aspettative raggiungono livelli altissimi. Sulla terra di Parigi ha colto la finale, ma sulla sua testa pesa anche il peso delle critiche per quanto avvenuto sui match point. Tra allenamenti al Centrale oggi e sedute mattutine con Medvedev, il team lavora su ogni aspetto: rendimento, concentrazione, gestione delle pressioni. È proprio Vagnozzi a sottolineare l’unità d’intenti e la mentalità vincente che hanno portato Sinner a competere stabilmente per gli Slam. Tuttavia, dietro a un presente radioso si intravede già l’addio annunciato: Darren Cahill ha fatto sapere mesi fa che lascerà lo staff l’anno prossimo. Un addio che pesa, data la sintonia perfetta con Sinner e con Vagnozzi, ma ancora non definitivo.
Addio Cahill, Vagnozzi non perde le speranze
Nonostante l’addio già annunciato, Simone Vagnozzi non ha perso la speranza di trattenere Darren Cahill anche nella prossima stagione: “Se stiamo provando a convincere Cahill a restare anche l’anno prossimo? Certo, ogni giorno buttiamo lì una battutina. Vedremo più avanti se funzionerà. Di sicuro l’intesa con Darren e tutto il gruppo è speciale. E questo è molto importante, anche perché spesso finiamo col passare insieme intere giornate”. Questa battuta, semplice ma significativa, conferma quanto il rapporto professionale con Cahill sia una componente fondamentale della scalata di Sinner. Non è solo l’aspetto tecnico a fare la differenza: l’ex numero 1 del mondo è diventato parte integrante della squadra, punto di riferimento che ha dialogato con Vagnozzi e l’intero staff per condividere filosofie, programmi e strategie.

La coesione mostrata in questi mesi è stata fondamentale per superare i momenti chiave, dalle trasferte ai tornei in serie, fino alla concentrazione mentale necessaria nei Grand Slam. E come non considerare i numerosi siparietti immortalati dai social? Sintomo che comunque c’è anche altro oltre alla professionalità. Senza Cahill, sarebbe difficile garantire la stessa sinergia tra mente, corpo e tecnica che ha contraddistinto Sinner negli ultimi anni. Insomma, per Vagnozzi, trattenere Cahill non è solo questione di orgoglio, ma una necessità per preservare il percorso di crescita iniziato insieme e per non dividere quella che ormai è una famiglia.