Due milioni contro uno per il prestito oneroso, obbligo contro diritto di riscatto fissato a 6.5 milioni di euro. Questi si chiamano davvero dettagli di fronte alla scelta operata dalla Juventus in direzione del centravanti argentino (acquisto più oneroso della storia del Lione con i 28 milioni di euro versati al Porto) e al fitto rapporto che da sempre esiste tra i due club.

Un rapporto rigenerato dalla gestione Agnelli, amico personale del suo collega Aulas, e anzi rinvigorito da una davvero delle rarissime volte in cui il presidente bianconero si è mosso in prima persona per sbloccare una trattativa: la telefonata intercorsa lunedì scorso, precedente di 24 ore l’incontro avvenuto in Svizzera al Board Uefa, è stata la chiave di volta anche a fronte della volontà espressa del calciatore che vorrebbe una nuova sfida ad alti livelli per giocarsi le proprie carte e recuperando un po’ del tempo lasciato indietro grazie alla sua fedeltà mostrata alla società francese.

Lisandro Lopez, seppur sempre sottotraccia, resta uno degli attaccanti più prolifici sul panorama europeo, forte dell’exploit portoghese e della media di un gol ogni due presenze con la maglia del Lione tra Ligue 1 e competizioni internazionali. Con 2,5 milioni più premi (ingaggio diviso due per quest’anno visto che siamo a gennaio) la Juventus si assicurerebbero un buon combattente che associa la giusta cattiveria nei 16 metri oltre che una gradita dose di esperienza. A questo punto manca davvero l’ultimo “venirsi incontro” prima di prenotare un aereo in direzione Caselle: il pubblico bianconero pare entusiasta dell’eventualità, e per Lisandro l’accoglienza sarà prevedibilmente delle migliori.

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