E’ un Massimo Moratti a 360° sull’attuale mondo Inter quello intervenuto a margine della cerimonia dei premi Ussi Lombardia a Milano. L’ex numero uno nerazzurro è ancora un importante punto di riferimento per il club e non si sottrae quando c’è da dispensare consigli ad Erik Thoir: “Gli consiglio di avere intorno a lui persone di cui si possa fidare al cento per cento. E che possano così trasmettere alla squadra la fiducia di cui la squadra ha bisogno. Un consiglio ulteriore: stia più vicino, fisicamente, alla società e alla squadra”. Suona come un’esortazione più che un rimprovero, in un periodo di transizione societaria e tecnica come quello che sta attraversando l’Inter.

Moratti, poi, spegne sul nascere ogni tipo di speculazione su un un suo ritorno alla presidenza: “Non esiste, ma in ogni contratto ci sono delle clausole per cui se certe cose non vengono fatte avrò la possibilità e il dovere di riprendere la società. In ogni caso, per come sento Thohir, non credo proprio che questo accadrà“. Ieri, sulle tribune di San Siro, gruppi di tifosi hanno esposto alcuni striscioni di contestazione. Il bersaglio numero uno era la società, con l’ex dt Branca in primis, che ha recentemente rescisso il contratto con l’Inter. Il caso Guarin-Vucinic è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma Moratti la pensa diversamente su una parte della tifoseria:

La contestazione? I tifosi non si sono mai schierati con noi nemmeno ai tempi di Calciopoli. Non mi aspettavo riconoscenza da parte della tifoseria. La tifoseria è quella… E’ che adesso non sono più presidente e non sento più la responsabilità piena. Sono più sollevato, ma soffro sempre per l’Inter. Comunque io sto dalla parte dei tifosi: anche loro soffrono, e soffrono tanto””.

Mazzarri, invece, incassa la comprensione di Moratti: “Forse anche Mazzarri si aspettava di più dalla società e anche dai giocatori. Certo che per loro, squadra e allenatore, è stato difficile superare il trauma del cambiamento in società. Ma lo stanno facendo“. Infine il saluto e la frase di vicinanza a Branca:

“Mi spiace molto, è stato un dirigente di alto livello per dieci anni e insieme abbiamo condiviso tutte le scelte, belle e meno belle, e soprattutto un sacco di trionfi. Ma è normale che quando arriva un nuovo gruppo dirigente ci possano essere dei cambiamenti. Il che non scalfisce il valore e le qualità di Marco Branca”.

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