Si può fare festa anche 11 giorni dopo la fine del campionato. E’ il caso di Urbano Cairo che ha salutato con gioia la decisione dell’Alta Corte del Coni di non concedere la licenza Uefa al Parma di Ghirardi. Gli emiliani stanno già preparando un ricorso d’urgenza al TAS di Losanna, che però molto difficilmente gli darà ragione in considerazione dei precedenti degli scorsi anni. Il Torino ha centrato l’obiettivo, ma probabilmente il ritorno in Europa dopo 20 anni di attesa non poteva essere più triste di così. I tifosi hanno vissuto l’amarezza di vedersi sorpassare proprio sul traguardo dal Parma, non potendo neanche scendere in piazza a festeggiare un risultato certamente inaspettato ad inizio stagione.

Anche se questa qualificazione non resterà negli annali calcistici, Urbano Cairo l’ha comunque accolta con enorme soddisfazione:

Dopo il nostro straordinario campionato, andare in Europa rappresenta un risultato importante: ci tengo a sottolineare che mi dispiace per il Presidente Ghirardi, è un amico e posso capire la sua amarezza. Sul campo hanno ottenuto un punto in più e gli abbiamo fatto i complimenti: poi però non conta solo il risultato sportivo. Sono contento, da parte mia, per i tifosi: da tanto desideravano questo risultato. E’ la ciliegina sulla nostra grande stagione

Il Presidente granata sta anche già pensando a come pianificare la prossima stagione, che inevitabilmente inizierà molto prima del previsto:

“E’ chiaro che cambierà la nostra preparazione estiva. Dovremo cominciare dai primissimi di luglio, avendo la prima partita alla fine dello stesso mese. Potremmo già annunciare la località del ritiro nella prossima settimana. Un estate troppo lunga cominciando così presto la stagione? Possibile: dovremo valutare attentamente la situazione, faremo tesoro delle esperienze precedenti delle altre squadre italiane”.

Probabilmente i rapporti tra Torino e Parma non saranno più stessi dopo questo episodio, soprattutto per il ruolo attivo che ha recitato il Torino in questa vicenda. Cairo infatti ha “lavorato” su questo risultato extra-calcistico inviando una sua delegazione davanti all’Alta Corte del Coni per far valere le ragioni del suo club. Una scelta quantomeno discutibile, che certamente non ha influito sulla decisione dei giudici e, proprio per questo motivo, si sarebbe potuta evitare per una questione di stile.

Se Cairo ha gioito, “il suo amico Ghirardi” invece non l’ha presa per niente bene e probabilmente dopo questa vicenda anche la loro amicizia ne risentirà. Il presidente parmigiano, veramente molto amareggiato, sta anche meditando di lasciare il mondo del calcio come ha dichiarato a caldo a Sportmediaset:

“Per me il calcio finisce oggi. Vadano avanti da soli. Sono molto amareggiato da questo sistema sportivo e ancora di più da questa sentenza. Stavolta l’hanno combinata grossa. Forse sono riusciti a farmi abbandonare il mondo del calcio”.

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ultimo aggiornamento: 30-05-2014


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