Massimo Cellino, ex presidente del Cagliari, è stato rinviato a giudizio assieme ad altre dieci persone nell’ambito dell’inchiesta sullo stadio Is Arenas. Ancora grane, dunque, per l’imprenditore sardo, che è stato di recente allontanato dalla FA dopo aver acquistato il Leeds United, club che milita nella Championship inglese. Assieme all’ex patron rossoblu, è stato raggiunto da rinvio a giudizio anche il sindaco di Quartu Sant’Elena, colui il quale con la sua amministrazione diede l’OK a Cellino per la costruzione dello stadio “amovibile”.

Non c’è pace per Massimo Cellino, che dopo mesi e mesi di braccio di ferro con la Football League, ha già dovuto dire addio alla presidenza del Leeds, per via di un problema con la giustizia italiana relativo all’acquisto di un’imbarcazione di lusso. A chiedere il conto all’imprenditore isolano, c’è ancora il suo recente passato al Cagliari per le note vicende legate allo stadio Is Arenas. Dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura, avvenuta lo scorso 20 gennaio, sono partiti i rinvii a giudizio, che coinvolgono Cellino, il sindaco di Quartu Contini ed altre nove persone. Le accuse sono a vario titolo di tentato peculato, e falso, oltre ad una serie di violazioni urbanistiche e ambientali.

Dopo la chiusura dello Stadio Sant’Elia, dichiarato inagibile, il Cagliari si costruì una sorta di impianto di proprietà con le tribune e le curve amovibili, ossia smontabili in qualunque momento. L’utilizzo dello stadio durò molto poco, poiché la Procura di Cagliari chiuse tutto chiedendo addirittura l’arresto di Pierpaolo Gessa (dirigente del settore Lavori pubblici del Comune di Quartu), Andrea Masala (responsabile dell’Edilizia privata) e dell’imprenditore Antonio Grussu. In seguito ad alcune denunce da parte di associazioni ambientalistiche locali, lo stesso Cellino finì in carcere nel 2012, ma nonostante fu in seguito scarcerato, i guai per la vicenda Is Arenas non sembrano essere finiti.

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ultimo aggiornamento: 11-03-2015


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