Si è sempre detto, dura la vita dell’allenatore, spesso attempato professionista costretto a vivere con le valigie in mano in un’età in cui sarebbe preferibile metter radici in un posto con la propria famiglia; la tendenza degli ultimi anni, tanti anni, è stata sempre la stessa: nuovo giro, nuova posta, ogni stagione cominciava il cosiddetto valzer delle panchine che stravolgeva la guida tecnica di gran parte delle squadre di Serie A, a maggior ragione quando si parlava di piccole. La prossima estate però il mercato degli allenatori potrebbe vivere una fase di stallo mai vista da almeno un decennio alle nostre latitudini, con i presidenti stufi di pagare dipendenti disoccupati e i direttori sportivi che insieme ai “mister” potranno pianificare il mercato sulla base del lavoro già avviato. Un bel segnale, una storia interessante, ma la cosa non è casuale e le sue motivazioni vanno ricercate in un duplice fenomeno avvenuto quest’anno.

In primis gli avvicendamenti a campionato in corso hanno dato frutti insperati: ci riferiamo alla brillante gestione di Corini al Chievo, ma anche alla rinascita della Sampdoria sotto la guida di Delio Rossi, idem per il Cagliari con Pulga e Lopez. In altre piazze come Bologna e Catania si è voluto tentare la strada della continuità rinnovando con anticipo il contratto di Pioli e Maran, mentre squadre rodate come Atalanta e Udinese non hanno nessun interesse a interrompere i loro rapporti con gli ormai stabili Colantuono e Guidolin (non dimentichiamo inoltre le avventure fin’ora positive di Donadoni e Ventura, rispettivamente al Parma e al Torino). Se tutti sono felici e contenti è anche perché la lotta per non retrocedere quest’anno è stata atipica, caratterizzata da quattro squadre in bilico per un solo posto salvezza, cosa che ha messo tutte le altre compagini nelle condizioni di lavorare senza isterismi.

Proprio tra le squadre pericolanti non è escluso che se fosse Serie B si ripartirebbe dagli attuali allenatori, senza considerare (ed è scontato) che chi si salverà riconfermerà il proprio tecnico (Iachini e Sannino al 100%, Ballardini all’80%); solo il Pescara, che pure si è preso tempo per valutare il finale di stagione di Bucchi, dovrebbe ricominciare con De Canio. Tutti soddisfatti della propria guida tecnica anche ai piani alti della classifica? Quasi. Scontate le riconferme di Petkovic alla Lazio, Montella alla Fiorentina e Conte alla Juve, nei giorni scorsi (pare che) anche Moratti ha tolto dalla bufera Stramaccioni rinnovandogli la fiducia per il prossimo anno. Chi manca all’appello? Tre squadre. Il Milan con grandissima probabilità sarà ancora affidato ad Allegri, ma è possibile che anche il Napoli continui con Mazzarri; la Roma valuta attentamente e sogna proprio loro due: e se alla fine dovesse rimanere Andreazzoli?

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ultimo aggiornamento: 23-04-2013


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