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Nella faticosa conferenza stampa in cui si annunciava ai giornalisti il nuovo assetto societario del Parma, Fabio Giordano, nuovo presidente degli emiliani (a tempo), è incappato più volte in goffi errori. Il nome della Holding che ha acquisito il club gialloblu è diventato un incubo per Giordano che dopo vari tentativi è riuscito a pronunciarlo correttamente. Le imprecisioni sono anche frutto di una evidente incertezza societaria che sta vivendo il Parma in questi giorni e delle continue smentite che hanno caratterizzato il tormentato passaggio di proprietà.

Ad ogni modo il Parma è diventato ufficialmente di proprietà della cipriota Dastraso Holding Limited, società al 60% di proprietà cipriota e per 40% russa e impegnata nel business dell’estrazione petrolifera. La Dastraso fattura circa due miliardi. Ancora ignoti i nomi degli azionisti. Fabio Giordano, febbricitante durante la conferenza stampa, era accanto all’amministratore delegato Pietro Leonardi ed ha spiegato anche perché il gioielliere piacentino Pietro Doca si è tirato indietro:

“Abbiamo firmato le carte. Per quanto riguarda la figura di Doca, posso dirvi che è stato spaventato da tutti voi. Speriamo non spaventate anche me. La nuova proprietà ha deciso di affidarmi il ruolo di presidente tecnico per tre mesi. Tra fine febbraio e marzo si presume che gli azionisti abbiano quel ruolo, e io sarò vice-presidente”.

Giordano annuncia che la Holding russo-cipriota si occupa principalmente di estrazione petrolifera e tranquillizza i tifosi sull’affidabilità dei nuovi acquirenti:

“Ho firmato un patto di riservatezza. Non sono comunque personaggi fantomatici, ma per evitare una denuncia al consiglio dell’ordine non posso renderli noti. Questa comunque è una società di Cipro non inserita in black-list e tutte le operazioni vengono fatte in una banca straniera affidabile. I nomi degli azionisti sarebbero stati comunque depositati nell’atto di cessione del club dal notaio perché è un obbligo della legge italiana contro il riciclaggio, ma siccome sono gente seria non vogliono per ora apparire. Qui c’è una chiarezza massima”.

Giordano non nega che nella nuova proprietà potrebbe esserci legami con il magnate albanese Rezart Taci:

“Avevo costituito con lui una società per il trading in Italia di prodotti petroliferi. I legami con lui ci sono e lo stimo, ma in questa operazione non mi sento di dire che è un azionista. Nessuno al mondo mette i soldi in una società dove non è azionista. Non metterò mai delle fideiussioni quando non sono stati fissati il cambio del cda, che è stato indicato, se non sbaglio, per il 27 dicembre. Molti nomi del nuovo cda sono stati scelti da me perché mi devono confortare in questa avventura: stimati professori universitari, noti fiscalisti, tutti italiani. Manca solo la loro nomina”.

L’aspetto del campo non può passare in secondo piano con un Parma sempre più ultimo in classifica. L’obiettivo da centrare resta una difficile salvezza:

“La volontà nostra è di riuscire a rimanere in serie A. Ci sono però grosse difficoltà rispetto allo stato patrimoniale della società, siamo consapevoli di quanto ci è stato consegnato”.

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ultimo aggiornamento: 21-12-2014


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