La Juventus sta perdendo l’accento pugliese e, gradatamente, sta prendendo la parlata toscana. Difesa a quattro, trequartista, rombo: questi sono argomenti forti del lessico di Massimiliano Allegri, che mancavano invece nel vocabolario di Antonio Conte, che andava avanti per la sua strada di difesa a tre, aggressione, esterni altissimi.
Forse prima del previsto, la nuova Juve Paradiso si è trasformata. E ha frastornato gli ultimi avversari, convinti di dover affrontare una squadra e che sul campo se ne sono trovata un’altra. Sette gol al Parma, tre ieri sera alla Lazio. E tre pure all’Olympiacos, dove è cominciato il maquillage della Vecchia Signora. Meglio o peggio questa? Quella delle ‘c’ aspirate al momento ha rifilato ceffoni ai tre che si è trovata di fronte. Ma è presto per dire se sarà questa versione la migliore.
Vero è che tutti dicevano che in Europa bisognava giocare così per fare strada. E che Allegri è stato preso al posto di Don Antonio proprio per fare il passo in più oltre confine. Quindi, in Svezia contro il Malmoe ci sarà l’esame. Non di laurea. Ma se non altro di maturità. La Juve toscana lo supererà? Tra l’altro, la trasformazione dei campioni d’Italia avviene proprio mentre quell’altro – Conte – ha portato armi, bagagli e convinzioni nell’Italia. Rigorosamente con la difesa a tre.
Chi avrà la meglio? Chi riscuoterà i maggiori consensi? Ai tifosi bianconeri poco importa, in questo momento, delle sorti azzurre. Sono impegnati a vivisezionare la nuova Juve Allegri.a. Forse sono anche stupiti nel vederla dominare così facilmente la Lazio dopo aver passeggiato con il Parma, come ai tempi del trio Platini Boniek Rossi. A bocca aperta. Perché la ‘c’ aspirata viene meglio così.
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