Claudio Ranieri rilascia la sua prima intervista da tecnico campione d’Inghilterra: il suo Leicester ha appena vinto matematicamente la Premier League, ma come se nulla fosse, dopo aver festeggiato ieri sera, il manager si è presentato stamane regolarmente in ufficio. Alle 10:30 l’allenatore italiano si è presentato presso il quartier generale del Leicester e dopo aver annunciato alla squadra la decisione di concedere un giorno di assoluto riposo, ha risposto con pazienza alle domande dei giornalisti che lo attendevano impaziente.

Ieri Ranieri si era trincerato dietro un ‘no comment’, oggi invece palesa tutta la sua soddisfazione al Belvoir Drive Training Ground:

“Se avessi vinto questo all’inizio della mia carriera – sottolinea – , forse avrei potuto dimenticarlo. Ma ora sono vecchio e posso ricordarlo. Sono felice per i tifosi, il presidente, tutta la comunità di Leicester. Non so quale sia il nostro segreto: i giocatori hanno dato cuore e anima. E’ il modo in cui giocano. Ora andiamo avanti. Vogliamo migliorare e molto”.

Nella notte, intanto, si era concesso ai microfoni e alle telecamere del Processo del Lunedì su Rai 3:

“Il mio Leicester è come una squadra di rugby: si aiutano sempre tra loro, proprio come in una squadra di rugby. Cosa servirebbe in Italia per avere ‘altri Leicester’ anche in Serie A? Forse bisognerebbe ripartire meglio i soldi dei diritti tv”.

Dopo tanti bocconi amari, dunque, finalmente arriva la vittoria di uno dei campionati più prestigiosi per Ranieri, che si toglie qualche sassolino dalle scarpe e conferma di voler rimanere in Inghilterra. Per ora di ritorno in Italia non se ne parla:

“Più che una dedica vorrei dire che ho sempre pensato che prima o poi lo scudetto lo avrei vinto. Ora tutti mi elogiano, ma a me piace ricordare che sono lo stesso uomo mandato via dalla Grecia. Il futuro? Resto al Leicester, anche se io e il presidente sappiamo che questa rimarrà una stagione irripetibile. L’unica dedica che posso fare a tutti quanti è dirgli di crederci, provateci non solo nel calcio ma in tutti i campi della vita”.

La vittoria di Ranieri è anche un motivo di orgoglio per l’Italia intera: una vera e propria impresa che merita di essere celebrata a lungo.

“I meriti degli italiani in Inghilterra? Io mi prendo volentieri le responsabilità, i meriti preferisco darli a uno come Gianfranco Zola, che è stato un ambasciatore ai tempi del Chelsea – conclude – , era un modello di professionalità per tutti”.

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ultimo aggiornamento: 03-05-2016


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