Alba di fuoco per il calcio argentino: nelle prime ore del mattino, il procuratore Josè Maria Campagnoli ha emesso una serie di provvedimenti e alcuni mandati d’arresto, uno dei quali sarebbe indirizzato a Daniel Passarella, presidente dimissionario del River Plate. L’ex calciatore di Inter e Fiorentina è accusato di truffa: un anno e mezzo fa, infatti, Passarella sarebbe stato uno degli artefici della duplicazione non autorizzata di biglietti e abbonamenti. Assieme all’ex numero uno dei ‘Millionarios’, sarebbero coinvolti altri esponenti di spicco del club argentino, tra cui anche l’ex vice-presidente Diego Turnes.

L’inchiesta è nata poco più di un anno fa, quando un tifoso denuncia di essere stato aggredito quando, presentatosi allo stadio, ha trovato seduto al posto da lui riservato un altro sostenitore, che per nulla disposto a cedere il seggiolino, ha reagito con violenza. Entrambi, infatti, avevano ragione, visto che erano in possesso del tagliando per il medesimo posto a sedere: bastò poco agli inquirenti per individuare un sistema di duplicazione e stampa di biglietti e abbonamenti fasulli, controllato dalle ‘barrabravas’, ossia la parte più estrema del tifo del River.

Secondo il procuratore Campagnoli, però, i tifosi organizzati non avrebbero agito da soli, ma con la complicità dell’ormai vecchia dirigenza del club argentino: la conclusione sarebbe il risultato di una serie di intercettazioni e pedinamenti che confermerebbero che anche Daniel Passarella sarebbe parte del losco giro. Addirittura, stando a quanto riferisce ‘Olè’, Passarella avrebbe utilizzato fondi del club per scopi personali e per consentire ai malviventi di duplicare qualcosa come 1300 biglietti durante un ‘SuperClasico’ contro il Boca Juniors. L’incasso indebito, sarebbe di circa 500 mila dollari.

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