Il Moliterno si è salvato da retrocessione certa grazie alla solidarietà degli abitanti del paese ed al sostegno incondizionato degli ultras locali che, per far fronte alla crisi societaria, hanno indossato le vesti di dirigenti e si sono occupati di bilanci societari e campagne acquisti.

Parliamo di una località di appena 5.000 abitanti arroccata sulle montagne lucane in provincia di Potenza. La formazione è la più antica della Basilicata (è nata nel 1921) e milita quest’anno nel campionato di Eccellenza lucana. Appena 8 mesi fa, la società ha rischiato di non iscriversi al campionato vista l’assenza di un presidente e la mancanza di fondi necessari. A scrivere la favola ci ha pensato il capo ultrà Pino Lanzotti, che ha preso in mano le redini della società, diventando di fatto un ultrà-presidente.

Lanzotti ha accantonato sciarpette e striscioni e si è dedicato anima e corpo al progetto Moliterno, organizzando la società ed occupandosi di bilancio e raccolta fondi. Quest’ultima è diventata possibile grazie ad un’encomiabile opera di azionariato popolare che ha coinvolto numerosi imprenditori e cittadini comuni del paese, appassionati di calcio e desiderosi di far parte di quel sogno chiamato ‘salvezza’ che si è concretizzato nell’ultima giornata di campionato giocata domenica scorsa, 24 aprile, quando un rigore trasformato da Mansour a soli 8 minuti dal termine di Moliterno-Latronico (terminata 1-0) ha allontanato lo spettro della retrocessione (quasi certa alla vigilia) e fatto esplodere lo stadio Onofrio Venezia. Il Moliterno è salvo e resta in Eccellenza. La favola continua…

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ultimo aggiornamento: 26-04-2016


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Rassegna stampa 27 aprile 2016: prime pagine Gazzetta, Corriere e Tuttosport