L’avventura di José Mourinho sulla panchina del Real Madrid sembra prossima alla conclusione, qualsiasi saranno i risultati che il portoghese otterrà da qui a fine stagione. In Spagna sono sicuri che la decisione sia stata già presa da Florentino Perez, che avrebbe anche raggiunto l’accordo con gli agenti dell’allenatore per risolvere il contratto, in scadenza nel 2016, con un assegno da 10 milioni di euro. Tanti i motivi del divorzio, primo fra tutti i risultati mediocri ottenuti fino a questo momento delle merengues, terzi in campionato a 16 punti dal Barcellona.

I rapporti tesi nello spogliatoio con una parte dei senatori, compromessi in parte già l’anno scorso, sarebbero ora diventati insostenibili. Per ora Mourinho resterà al comando del gruppo perché tutti pare siano disposti a mettere da parte i rispettivi problemi per cercare di portare la decima Champions League a Madrid. Tutto naturalmente potrebbe cambiare rapidamente qualora il Real venisse eliminato negli ottavi di finale dal Manchester United, ma al momento la situazione è questa. Per Mourinho ci sarebbe in prima fila il Psg, pronto a fare un’offerta record per avere in squadra anche Cristiano Ronaldo.

Per il portoghese andare a Parigi potrebbe essere la soluzione migliore, anche se al momento la panchina è occupata dal ‘nostro’ Carlo Ancelotti, che molto difficilmente il suo amico Leonardo deciderà di esonerare se la stagione dovesse concludersi con la vittoria in Ligue 1 e con un bel percorso in Champions League. Mourinho del resto ha sempre detto che gli piacerebbe anche tornare ad allenare in Inghilterra, dove le panchine di Chelsea, City e United potrebbero cambiare a fine stagione per motivi diversi.

La soluzione più ‘romantica’ sarebbe quella di un ritorno a Milano. Il tecnico del ‘triplete’ non ha mai nascosto di essere rimasto particolarmente legato ai nerazzurri, che continua a seguire con affetto anche dalla Spagna. Anche Moratti non ha mai escluso un ritorno dell’allenatore che portò l’Inter sul tetto d’Europa, ma viene difficile pensare che uno come Mourinho possa tornare all’Inter per allenare solo alcuni (stagionatissimi) reduci della finale di Madrid, accompagnati da molti altri giocatori “nuovi” che hanno dimostrato di non essere all’altezza (o almeno di non esserlo ancora) di una grande squadra.

Un ritorno di Mourinho all’Inter potrebbe quindi essere un segnale forte per tutto il calcio italiano, perché vorrebbe dire che Moratti tornerebbe ad investire sul mercato, esattamente come faceva quando la squadra era allenata, e praticamente gestita in prima persona, dall’allenatore portoghese. Al momento l’operazione non sembra essere fattibile, ma quando ci sono Moratti e Mourinho di mezzo non è mai detta l’ultima parola.

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