Non è passato inosservato Massimiliano Allegri che di recente ha sfoderato il nuovo look coi capelli tagliati a zero, una involuzione tricologica che cominciò, appena messo piede a Milanello, tre anni fa con le bacchettate del Cavaliere per il suo pelo arruffato; da lì taglio classico con fila da una parte, quindi la drastica rapata di questi giorni. In qualunque modo porti i capelli, l’attuale allenatore del Milan su una cosa è rimasto costante e fedele nel tempo: in panchina l’eleganza è d’ordine, anzi a leggere la sua intervista sul mensile GQ in edicola da domani è un obbligo morale. L’Acciughina livornese provoca:

“Io, gli allenatori che si presentano a bordocampo con la tuta li multerei: stai rappresentando la società, non puoi metterti la tuta! Io sex symbol? Ma va’, che sex symbol. Io non ci penso. Certo, per me la bellezza e l’eleganza sono importanti; anche la bellezza e l’eleganza femminili sono importanti. Se vedo una donna con le mani poco curate… ma ti pare? È con le mani che ti toccano”.

Chissà che ne pensano i vari Mazzone, Fascetti e Guidolin, che della tuta non si sono mai staccati durante le partite. Dunque Allegri-style, ma anche sobrietà nei comportamenti:

“Non ci crederete, ma non ho mai fumato una sigaretta, non mi sono mai drogato. Niente di niente, in vita mia. I giocatori di oggi? Ma che atleta e atleta! ’Sti ragazzi oggi fumano tutti”.

Compreso Mario Balotelli, a cui però Allegri può perdonare questo ed altro:

“Quando mi hanno detto che c’era la possibilità di prenderlo, ovviamente ho detto di sì. Subito. Noi con Balotelli abbiamo guadagnato due cose importanti. A parte che può diventare uno dei più forti al mondo – e questo sarà l’anno in cui lo dimostrerà – prima di lui non avevamo nessuno che batteva le punizioni. Poi converte i rigori. Poi gli faccio anche battere i corner. È il più bravo che abbiamo”.

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