Il Real Madrid è certamente più forte dell’Inter e stasera lo ha dimostrato allo stadio Edward Jones Dome di Saint Louis nell’ultima amichevole in terra statunitense delle due squadre che nei giorni scorsi hanno partecipato anche alla Guinness Cup, vinta proprio dalle merengues, mentre i nerazzurri si sono dovuti accontentare del penultimo posto, lasciando l’ultimo alla Juventus.

Tuttavia c’è da dire che i ragazzi di Walter Mazzarri, oltre all’indiscutibile superiorità di quelli di Carlo Ancelotti, hanno dovuto fare i conti anche con una consistente dose di sfortuna che, soprattutto nel secondo tempo, ha impedito a Palacio e compagni di segnare almeno il gol della bandiera, mentre ha regalato ai blancos il terzo gol, forse eccessivo e per giunta arrivato su autorete di un Ricky Alvarez entrato da poco e che nel suo ruolo, in avanti, non ha per niente sfigurato.

Il Real ha costruito la sua vittoria soprattutto nel primo tempo, pressando fin dai primi minuti e aprendo le marcature già all’11′ quando l’ex milanista Kakà, servito da Di Maria, ha ricevuto in area la palla e ha colpito di destro, il suo tiro è stato parato ma non trattenuto da Handanovic e il brasiliano sulla ribattuta si è tuffato colpendo di nuovo la palla, ma ‘stavolta di testa, riuscendo così a insaccare alle spalle del portiere nerazzurro.

I madridisti hanno continuato a pressare per la maggior parte del primo tempo, non riuscendo a sfruttare diverse occasioni con Morata e Cristiano Ronaldo. Dall’altra parte l’Inter non è riuscita a fare altro che tentare lanci lunghi all’indirizzo di Palacio, che però non è mai stato messo realmente in condizione di impensierire Diego Lopez.
Al 38′ proprio Cristiano Ronaldo ha ricordato a tutti di che pasta è fatto e, su assist di Casemiro, ha colpito al volo di destro il pallone e con un perfetto diagonale ha superato Handanovic.

Solo qualche minuto di respiro per l’Inter dopo il secondo gol degli avversari, poi i blancos hanno ricominciato a crearsi occasioni da gol fino al fischio che ha decretato la fine del primo tempo.

La seconda frazione di gioco è iniziata subito con un nuovo spauracchio per gli interisti, con la traversa colpita dal neo-entrato Jesé Rodriguez, giusto per far capire che la pancia del Real non era ancora piena. Morata ha sbagliato qualche altra occasione, mentre l’Inter ha avuto la sua prima vera possibilità di andare a rete dopo l’ennesimo lancio lungo per Palacio che al 58′ è riuscito a tirare in porta, ma non l’ha inquadrata bene.

Neanche dieci minuti dopo, al 67′, su calcio d’angolo battuto da Di Maria, il neo-entrato Ricky Alvarez ha colpito la palla di testa e l’ha insaccata nella propria rete difesa da Carrizo (entrato al posto di Handanovic). Esultanza di Casemiro, tanto che in molti hanno pensato che fosse lui l’autore del gol, ma si è trattato di autogol.

Alvarez ha tentato poi di farsi perdonare con un paio di azioni degne di nota e che avrebbero anche meritato di essere finalizzate, ma il risultato ormai era scritto, nonostante tanti tentativi dei nerazzurri di segnare almeno un gol, sempre vanificati dai difensori e dal portiere del Real, ma in alcuni casi, come con la traversa colpita da Icardi (entrato al posto di Palacio), anche dalla sfortuna.

Il Real se ne può tornare in Europa carico di ottimismo per le buone prestazioni offerte in America e anche per alcuni giocatori che sembrano davvero ritrovati, come Kakà, rimasto in campo 90 minuti e autore, oltre che del gol iniziale, anche di belle giocate, come ai vecchi tempi, quando era al Milan proprio con Ancelotti.

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