L’esperimento è già in atto nel calcio brasiliano e argentino da anni, in via sperimentale: gli arbitri sono dotati di una bomboletta spray tramite la quale segnalano con esattezza la distanza per il piazzamento della barriera sui calci da fermo, e i punti precisi in cui si devono battere eventuali punizioni. Secondo il numero uno della Fifa, Joseph Blatter, l’esperimento è giusto a giusta maturazione e potrà essere applicato nei prossimi mondiali di calcio di Brasile 2014. Ad annunciarlo è lo stesso Pep, che si è detto molto soddisfatto anche del test effettuato in questi giorni in Marocco, dove è in corso di svolgimento il mondiale per club.

“Credo che sia un’ottima cosa, così perderà meno tempo in discussioni al momento di battere un calcio di punizione dal limite. Tutti gli arbitri che hanno utilizzato questo sistema – spiega il presidente Fifa – ne sono rimasti entusiasti”.

Per chi ancora non lo sapesse, questo tipo di bombolette utilizzano un liquido speciale che sparisce dall’erba in pochi istanti, quindi non ha alcuna conseguenza sullo svolgimento del gioco in seguito alla battuta di un calcio di punizione. Blatter, ha raccolto anche le buone impressioni avute dai calciatori del Bayern Monaco giunti in finale del Mondiale per club, anche se l’esperimento non è stato gradito a Marcello Lippi, che sostiene di essere stato pesantemente penalizzato con il suo Evergrande Guangzhou proprio durante la gara contro i tedeschi:

“L’arbitro si è sbagliato, e contro il Bayern in occasione di un calcio piazzato ci ha fatto mettere a 15 metri”, ha detto l’ex tecnico della Juventus.

Sfavorevoli all’introduzione della novità, sia il presidente UEFA Michel Platini, sia il presidente dell’associazione arbitri italiani, Marcello Nicchi. Intervenuto ai microfoni del Gr1 della Rai, Nicchi ha bollato come ‘ridicola’ la decisione di Blatter, sostenendo che in Italia durante la battuta dei calci di punizione non ci siano problemi con le distanze dalla barriera:

“Un’idea più spettacolare che utile. In Italia ne farei volentieri a meno, sarebbe una cosa ridicola – dice Nicchi -. Anche perché, come avete modo di vedere anche voi con il mezzo televisivo, nel nostro campionato le distanze sulle punizioni sono tutte ben collocate. A che serve? Ci mancherebbe anche l’arbitro che va in giro con la bomboletta in tasca! La ritengo un’ulteriore sciocchezza. Ciò non toglie che dovremo adeguarci a quelle che sono le innovazioni”.

Una dichiarazione forte dalla quale ci sentiamo di dissentire: almeno nove volte su dieci la barriera viene piazzata correttamente dall’arbitro prima di un calcio di punizione, ma a differenza di quanto prevede il regolamento, mentre il calciante prende la rincorsa, la barriera di turno avanza almeno di un paio di metri, quando dovrebbe rimanere assolutamente immobile. In ogni caso, se ai mondiali l’esperimento delle bombolette andasse a buon fine, il prossimo campionato ce lo ritroveremmo ufficialmente anche in Serie A e per noi sarebbe cosa buona e giusta.

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