Era solo il primo consiglio federale di Carlo Tavecchio, ma si è già iniziato con il botto. E non solo per le nomine sulle quali si potrebbe discutere a lungo. La discriminazione territoriale, la norma che tanto ha fatto discutere la scorsa stagione e che ha portato alla chiusura di numerose curve, da oggi non esiste più: Il documento emerso a chiusura della riunione tenutasi oggi a Roma presso la sede della Figc, conferma che è stata cancellata dall’articolo 12 “l’offesa, denigrazione o insulto per motivi di origine territoriale” quale responsabilità oggettiva della società. Di fatto, dunque, a meno che la cosa non venga in seguito regolamentata in altro specifico modo, non si potranno più chiudere le curve o i settori responsabili di cori o striscioni rappresentanti discriminazione territoriale.

Contro la norma, che recepiva le indicazioni provenienti dalla Uefa, lo scorso anno si erano sollevati numerosi cori di no, principalmente dal tifo organizzato, ma anche da parte di diversi club di serie A, che si sono sentiti oltremodo penalizzati per il comportamento dei propri sostenitori. Durante la riunione di oggi, inoltre, sono state nominate altre importanti cariche della gestione Tavecchio: Maurizio Beretta, presidente della Lega Calcio di A, sarà anche vice-presidente vicario della Figc; l’altro vice-presidente sarà Mario Macalli, attuale numero uno della Lega Pro. Ufficiale anche la nomina di Fiona May, che sarà consigliere all’integrazione contro il razzismo. Del comitato di presidenza faranno parte, oltre a Tavecchio, Beretta e Macalli, anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, Mambelli e Ulivieri. Il ruolo di direttore generale non è stato ancora affidato: il presidente Carlo Tavecchio, ha rinviato la decisione ad un futuro prossimo.

Intanto, il nuovo numero uno della Figc, si difende dagli attacchi subiti nelle settimane che hanno preceduto la sua nomina:

“Un provvedimento del sottoscritto ha permesso a 12mila extracomunitari di giocare a calcio, gente che poi ha avuto ribalta professionistica. Si è parlato subito della mia gaffe. Ho chiesto scusa – sottolinea – , ma contano i fatti. Non vorrei farvi vedere le lettere dall’Africa che dovrebbero intervenire in mio favore: medici frati, società civile che ho aiutato. Ho tre figli in adozione, ho fatto una cooperativa per il pomodoro, due ospedali in Africa. La mia coscienza è tranquilla. Non volevo offendere nessuno ma difendere il sistema giovanile professionistico. In altre parti per giocare calcio bisogna dare curriculum di quello fatto. Partirò con l’handicap e farò di tutti per recuperarlo. Sono qui per fare un percorso ad ostacoli”.

Domani è il grande giorno della presentazione di Antonio Conte, il nuovo CT della nazionale italiana, nel cui staff confluiranno numerosi collaboratori del suo recente passato alla Juventus. Si è parlato molto in questi giorni dell’ex allenatore bianconero, soprattutto per la questione stipendio e l’intervento degli sponsor per accontentare le pretese economiche del commissario tecnico:

“Conte? Vorrei rispondere domani a questa domanda, dopo avere fatto firmare il contratto al nuovo ct. Abbiamo una stretta di mano. Per fare valutazioni concrete dobbiamo aspettare domani. Ma posso dire che Conte sarà uno choc positivo. L’ingaggio? Ho ritenuto di mantenere il costo della precedente gestione”.

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ultimo aggiornamento: 18-08-2014


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