Guai in arrivo per Massimo Cellino, i suoi problemi con la giustizia in Italia potrebbero costargli molto cari in Inghilterra, al punto che potrebbe essere costretto a vendere il Leeds. Già lo scorso marzo, quando l’imprenditore stava finalizzando l’acquisizione del club, la Footbal League aveva analizzato molto accuratamente la sua posizione, non riuscendo a reperire prove sufficienti a proposito della sua presunta mancanza d’onesta alla fine aveva dato il suo benestare all’acquisto. In questi giorni però sono state depositate le motivazioni della sentenza di primo grado che ha dichiarato colpevole l’ex patron del Cagliari. Tramite il suo avvocato Cellino ha già presentato ricorso e la sua colpevolezza verrà ridiscussa in appello, ma ora la federazione ci vuole vedere chiaro.

Il retroscena è stato svelato dal Guardian che oggi ha pubblicato sul suo sito un lungo articolo, basandosi su quanto scritto nella motivazione dal giudice Sandra Lepore che parla di assoluta certezza dell’intento da parte dell’imputato di creare un sistema machiavellico volto all’evasione fiscale. In particolare Cellino avrebbe acquistato uno yacht attraverso una società americana in Florida, poi lo avrebbe portato in Italia senza pagare le tasse doganali di importazione. Proprio la fittizia società negli States gli avrebbe permesso di raggirare il fisco, in quanto una normativa europea prevede l’esenzione dal pagamento delle tasse doganali per cittadini extracomunitari che importano veicoli per un periodo non superiore ai 18 mesi.

Secondo il giudice che ha emesso la sentenza Cellino avrebbe evitato di pagare una cifra pari a 1 milione e 850 mila euro. Il suo avvocato difensore, Giovanni Cocco, si dice sicuro di un’assoluzione in appello. La strategia difensiva cercherà di smontare il ragionamento dell’accusa: in primo luogo lo yacht sarebbe rimasto in Sardegna per dei problemi tecnici non ancora risolti, riguardo alla questione della società in Florida il problema non si pone perché lo stesso Cellino vorrebbe dimostrare di essere egli stesso residente a Miami e non a Cagliari.

Questa la vicenda giudiziaria che in Inghilterra vogliono esaminare attentamente. La Football League si è dotata di una sorta di codice etico per il quale chi ha dei precedenti con la giustizia per reati gravi o frode non può amministrare un club o ricoprire cariche all’interno di esso, né tanto meno può possederne una percentuale superiore al 30%. Il direttore esecutivo della federazione, Shaun Harvey, si è detto molto contrariato per il fatto che ancora non hanno avuto modo di leggere l’intera sentenza nonostante siano passati ormai sei mesi dalla condanna, il caso dello yacht è “una nuvola che staziona” sull’intera vicenda. A questo punto tutti, compresi i tifosi, vorrebbero spazzare via queste nuvole per poter pensare con tranquillità al futuro del Leeds United, la cui storia negli ultimi anni è stata quanto meno burrascosa.

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ultimo aggiornamento: 24-09-2014


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