Può non stare simpatico (con quel faccione è dura anche in questo senso), ma che abbia vinto ovunque abbia allenato è un dato di fatto. Due Liga e una Europa League col Valencia; una coppa d’Inghilterra, un Community Shield, una Champions League e una Supercoppa europea con il Liverpool; una Supercoppa italiana e Mondiale per club con l’Inter; un’altra Europa League col Chelsea, fino alla più recente Coppa Italia col Napoli.

Rafa Benitez, intervistato da La Gazzetta dello Sport, non si sbilancia sugli obiettivi raggiungibili in questa stagione dal club azzurro, ma ripete che “io vado avanti partita dopo partita”, perché “diversamente si corre il rischio che se poi non fai in campo quello che dici, tutto diventa più difficile”. Intanto però c’è un altro tema che suscita interesse nel capoluogo campano, ossia il suo contratto in scadenza a fine stagione:

L’esperienza mi dice che dobbiamo lavorare al progetto attuale, senza dimenticare di guardare oltre. Parlo spesso con Riccardo Bigon e dico sempre a De Laurentiis che deve garantire il futuro alla società a prescindere dal sottoscritto. Il problema non è il rinnovo, ma la condivisione della strada giusta, che noi condividiamo, e non è un problema di soldi o investimenti.

Sul tema il tecnico spagnolo ha aggiunto che “dobbiamo operare per capire se possiamo vincere qualcosa, se possiamo andare avanti oppure no”. Poi però ha spiegato che a pesare sul suo futuro sulla panchina del Napoli potrebbe essere un altro elemento:

Ho la mia famiglia lontano, mia moglie e le mie due figlie vivono a Liverpool. È la prima volta che non le ho con me e non è facile. De Laurentiis sa bene quanto sia importante il valore della famiglia.

Anche per questo motivo Benitez pare non aver gradito per nulla le critiche rivoltegli quando a settembre si è concesso qualche giorno di vacanza a Liverpool approfittando della sosta per le Nazionali:

La verità è che avevo programmato tre giorni liberi e quattro di allenamenti. Io vivo nell’albergo attiguo al centro sportivo, lavoro anche 16 ore al giorno e ho uno staff di massimo valore: può anche starci che vada via qualche giorno durante una sosta. Non credo che gli allenatori italiani vivano nei rispettivi centri sportivi e passino con i giocatori il tempo che trascorro io.

Sulla possibilità di un suo incarico da ct della Spagna, Rafa non si è sbilanciato dicendo che “potrebbe essere un’idea”, ma precisando al contempo che “a me piace lavorare sul campo, quotidianamente”:

Sono un insegnante, laureato all’Inef (la nostra facoltà di scienze motorie), la mia metodologia è insegnare. Io lavoro sulla testa del giocatore, per fargli capire il calcio, non solo su un modulo.

Assoluta decisione Benitez l’ha mostrata quando gli è stato chiesto se Balotelli potrebbe essere tra i rinforzi del Napoli a gennaio:

È un’ipotesi che non ho mai preso in considerazione.

Eppure qualcuno arriverà, visto l’infortunio di Insigne (e l’indisponibilità di Zuniga). I nomi in ballo sembrano essere quelli di André Ayew, Perisic e Giaccherini.

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ultimo aggiornamento: 17-11-2014


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