La Goal Line Technology sbarcherà molto presto in Italia. È l’augurio del presidente della Figc, Carlo Tavecchio, che vuole introdurre al più presto anche in Serie A la tecnologia sperimentata positivamente ai Mondiali di Brasile 2014 e che consente di stabilire con precisione quando il pallone ha varcato la linea di porta o meno. Un po’ tutti i campionati europei si stanno adeguando e, nonostante il parere negativo del presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, il numero uno federale ha intenzione di proporre al consiglio l’adozione dell’impiantistica a partire dal campionato 2015-2016.

Si tratta di un investimento da circa 300 mila euro a stadio, una cifra considerata dagli arbitri eccessiva e con la quale si potrebbe migliorare sensibilmente la preparazione dei fischietti. Intervenuto a GR Parlamento, Carlo Tavecchio, però si schiera apertamente contro l’Aia e dichiara:

“Nel prossimo Consiglio federale proporrò l’introduzione della tecnologia del gol non-gol. Ritengo che sia un sistema sicuro e di cui non si possa più fare a meno, ma per questioni di costi al momento è proposta solo per la Serie A”.

La cifra necessaria per impiantare negli stadi di Serie A la Goal Line Technology, potrebbe variare da struttura a struttura, considerato che molti campi da gioco sono obsoleti e risalgono addirittura all’inizio del 1900, seppur abbiano subito modifiche nel corso degli anni. È chiaro, dunque, che nel caso la si dovesse adottare anche nella serie cadetta, le difficoltà aumenterebbero:

“E’ una decisione che non deve passare per l’Ifab o per la Fifa – sottolinea ancora Tavecchio -, dipenderà solo dalla volontà del Consiglio federale. Nel caso riguarderà il prossimo campionato e solo la massima serie visto che al momento non sarebbe semplice adottarla anche in Serie B”.

Da quando è diventato presidente della Figc, Carlo Tavecchio è stato sin da subito uno dei fautori della tecnologia nel calcio e, nonostante in alcuni sport si stiano facendo dei passi indietro in merito alla moviola in campo, che oltre a rivelarsi a volte poco efficace ha anche ingenerato nuove polemiche, vuole andare oltre la Goal Line Technology. Quanto alla moviola come la intendiamo oggi, il presidente federale ha da fare però una puntualizzazione:

“Abbiamo fatto delle richieste per quanto riguarda l’area grande, ovvero stabilire se un fallo è dentro o fuori dall’area. Ma ribadisco che non abbiamo mai chiesto la moviola in campo, l’attribuzione o meno di un fallo resta a discrezione dell’arbitro. Non ci sarebbe, poi, nessun limite di episodi a partita per l’utilizzo della tecnologia. Ci si impiega 23 secondi per capire se lo svolgimento dell’azione è dentro o fuori l’area – conclude – , poi c’è il collegamento tramite braccialetto per l’arbitro che ha così un responso immediato”.

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ultimo aggiornamento: 08-12-2014


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