La Juventus contro il Milan non è mai una partita qualunque. Possono esserci distacchi abissali in classifica, ma poi in campo ci va l’orgoglio dei bianconeri e quello dei rossoneri. Sarà così anche stasera alle 20.45: teoricamente, non ci dovrebbe essere partita a favore dei campioni d’Italia. Che sono primi in classifica, che sono nel mezzo di un ciclo vincente e che già all’andata dominarono la gara di San Siro contro i rossoneri.

Menez e compagni, però, sono reduci da una vittoria con il Parma che ha interrotto la striscia negativa. Di sicuro, qualcosa hanno imparato proprio dal match di un girone fa. E hanno cambiato pelle nel mercato di gennaio (anche se mancherà Destro per squalifica). Le insidie di una specie di derby sono dietro l’angolo. Già l’Inter, data allo sbando, allo Stadium riuscì a uscire con un punto. Non bisogna commettere oggi gli errori di allora. La parola d’ordine è non rianimare il Diavolo.

Max Allegri affronta per la seconda volta il suo passato da allenatore dei bianconeri. Probabilmente si affiderà al 4-3-1-2, tenendo comunque in caldo l’opzione 3-5-2. Non è escluso l’esordio dal primo minuto del neo acquisto Sturaro, che potrebbe tappare il buco difensivo a destra. Pippo Inzaghi, invece, darà spazio al suo 4-3-3, che sarà presumibilmente aggressivo fin dall’inizio per impedire alla Juve di far ripartire l’azione con calma dalla difesa.

L’anno scorso, a Torino, si videro molti gol. Vinsero i bianconeri di Conte per 3-2, in rimonta. Segnò un gol anche Giovinco, ora in Canada. Sulla panchina di quel Milan c’era proprio Allegri. E Muntari, l’uomo che Max aveva eletto a simbolo di uno scudetto perso contro la Signora, segnò due gol. Sembra passato un secolo…

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ultimo aggiornamento: 07-02-2015


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