
COLLECCHIO, ITALY - AUGUST 30: Parma FC juvenile head coach Hernan Crespo looks on prior to the juvenile match between Parma FC juvenile and Virtus Entella juvenile on August 30, 2014 in Collecchio, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Il Parma sta vivendo un momento drammatico: la squadra di Donadoni è ultima in classifica con poche speranze reali di salvarsi; la società è piena di debiti e rischia il fallimento. Non ci sono i soldi per far nulla, neppure per garantire la disputa regolare di una partita casalinga, tanto è vero che Parma-Udinese è stata rinviata a data da destinarsi. Le promesse del nuovo presidente Giampietro Manenti, sono rimaste parole al vento: i bonifici promessi per gli stipendi non sono mai arrivati e, ad oggi, non si sa se e quando arriveranno. La regolarità del campionato di Serie A è a rischio e a meno di un aiuto esterno, ad oggi non si intravede una soluzione.
Eppure a Parma c’è un’isola felice: è la squadra Primavera allenata da Hernan Crespo, ex centravanti argentino giramondo, che ha scritto anche la storia del club gialloblu da calciatore. Oggi a Collecchio i giovani “ducali” hanno battuto i pari età del Carpi per 1-0, collezionando il settimo risultato utile consecutivo. Questo non significa, però, che la triste situazione finanziaria del Parma non riguardi le nuove leve del calcio parmigiano. A confermare che anche il settore giovanile sta inevitabilmente risentendo della difficile situazione, proprio il tecnico Hernan Crespo, più volte accreditato alla sostituzione di Donadoni sulla panchina della prima squadra:
“Il settore giovanile sta facendo sorridere la gente – dice l’argentino – , tutti però pensano a Parma-Udinese. Se è in difficoltà la prima squadra, pensate noi. Siamo allo sbando, è una situazione che fa male. Gente come Palmieri ci aiuta a tirare avanti. Noi proviamo ad andare avanti e aiutare le famiglie. Noi oggi abbiamo giocato perché i giardinieri ci hanno fatto i favori, ma non sappiamo se abbiamo i soldi per andare a giocare con la Sampdoria. Qui si brucia il lavoro di anni. Guardate Defrel e Mauri, sono passati dai nostri campi e non sono i soli. C’è un capitale umano da non sprecare. Non dobbiamo dimenticare dal primo magazziniere all’ultimo allenatore”.
Il presidente Manenti in questi giorni è stato più nel suo “fortino” in Slovenia, che a Collecchio. Crespo lamenta il fatto di non aver nemmeno avuto un colloquio con il nuovo patron, nonostante le criticità della Primavera e di tutto il settore giovanile del Parma siano tanti. Negli spogliatoi del centro sportivo, non c’è nemmeno l’acqua calda, e nel recente passato alcuni tesserati si sono ammalati dopo aver fatto una doccia fredda. Crespo è orgoglioso del proprio lavoro, ma non può non chiedersi come si sia potuti arrivare ad una situazione del genere e soprattutto, come si possa essere iscritta al campionato una società che non ha presentato garanzie relative alla possibilità di completare la stagione. Un segnale forte e chiaro alle istituzioni sportive:
“Noi siamo un mondo a parte, non abbiamo parlato con il presidente. Non abbiamo l’acqua per finire gli allenamenti, oggi facciamo le docce fredde e i ragazzi si sono già ammalati più volte. Noi continuiamo a lavorare finché potremo dare un’opportunità a questi ragazzi. Ci sono delle persone che vogliono guadagnarsi un futuro. Spero che si muovano le istituzioni, se no siamo messi male. Vediamo se il presidente continuerà a parlare o se ci penseranno le istituzioni. Se dovremo prendere le nostre macchine e portare i ragazzi in trasferta con i nostri soldi lo faremo. Ma lo stiamo già facendo. Scherzando ho detto a Renzo Ulivieri che al settore giovanile sto vivendo un’esperienza che vale cinque anni di serie A. Io ho visto costruire questo centro sportivo, mattone per mattone. E il primo gol qui l’ho segnato io. Sto male a vedere come sia messo tutto oggi. Onoreremo questo club sino in fondo, saranno le istituzioni a dirci stop. Come è stato possibile – conclude – iscrivere una squadra che non arriverà a fine campionato?”.