Problemi in vista per il Barcellona e il presidente Josep Bartomeu. La magistratura spagnola ha rinviato l’attuale numero uno del club catalano ed il suo predecessore, Sandro Rosell, con l’accusa di aver organizzato una frode fiscale connessa al contratto del brasiliano Neymar. Il giudice istruttore Pablo Ruz ha accusato il club ed il suo management di aver architettato un piano per nascondere il costo reale del giocatore, approdato al club spagnolo nel 2013. Secondo il giudice la cifra pagata per l’acquisto di Neymar ammonterebbe al almeno 83 milioni di euro, mentre il club sostiene di averlo pagato 57 milioni. La differenza non sarebbe stata dichiarata al fisco.

Il tecnico del Barcellona, Luis Enrique, ha preferito comprensibilmente glissare sull’argomento: “Quello che possiamo controllare sono le sessioni d’allenamento, tutto il resto è nelle mani del sistema giudiziario”. Il Barcellona ha pubblicato una nota in cui sostiene che non esistono prove sufficienti per ipotizzare alcun reato fiscale e annunciando ricorso. La società catalana, inoltre, sottolinea di non aver ancora ricevuto alcuna notifica e che il giudice ha deciso per il rinvio a giudizio accelerando inspiegabilmente i tempi.

Rosell, dopo aver rassegnato le dimissioni ad inizio 2014, si è sempre difeso sostenendo di non aver mai pensato di frodare il fisco, parlando di “errata valutazione” di alcuni aspetti del trasferimento. Il Barcellona, nel 2013, ha battuto la concorrenza offrendo a Neymar un contratto per 5 anni da 7 milioni di euro a stagione.

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ultimo aggiornamento: 14-03-2015


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