Il Fair Play Finanziario e i suoi effetti sono ufficialmente sospesi: lo ha deciso il Tribunal de Première Istance de Bruxelles, accogliendo seppur in parte le istanze dell’avvocato Dupont (ricordate la storica sentenza Bosman?). Il legale che difendendo l’ex calciatore ha rivoluzionato le regole del calciomercato internazionale, aveva deferito alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea la parte del FPF che riguarda le limitazioni al deficit imposte ai club. Una decisione che ha fatto scattare dalla sedia l’Uefa di Michel Platini: presentato immediatamente appello, la decisione del tribunale di Bruxelles rimane sospesa in attesa che si pronunci la Corte di Giustizia Europea.

Secondo l’avvocato Dupont, la seconda fase del Fair Play Finanziario, quella che sostanzialmente impone ai club un deficit massimo da 45 a 30 milioni di euro durante il periodo di “monitoraggio” non rispetterebbe le regole della libera concorrenza. Il tribunale di Bruxelles ha sospeso proprio questa misura, ma senza entrare nel merito della questione, poiché su quello dovrà sentenziare la Corte di Giustizia dell’Unione Europea. L’appello da parte dell’Uefa deve essere visto anche in quest’ottica: sospendendo la decisione del tribunale, le regole del FPF rimarranno in vigore, seppur in via provvisoria, e i club dovranno continuare ad attenersi.

In caso contrario, club come Manchester City, Paris Saint Germain, o gli italiani Roma e Inter, potrebbero sorridere poiché si libererebbero da una morsa che ne sta limitando i movimenti in sede di mercato. Se saltasse il Fair Play Finanziario verrebbe meno uno dei capisaldi della gestione Uefa targata Platini.

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ultimo aggiornamento: 24-06-2015


Rassegna stampa 24 giugno 2015: prime pagine Gazzetta, Corriere e Tuttosport

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