Sono bastate sete giornate di campionato all’Inter per stabilire chiaramente alcune gerarchie nella rosa di Roberto Mancini. Ci sono già cinque calciatori, alcuni dei quali voluti proprio dal tecnico di Jesi, che se non sono separati in casa poco ci manca. Una situazione già vissuta nei mesi scorsi, quando Shaqiri e Podolski, finirono ben presto ai margini del progetto, dopo essere stati accolti in pompa magna dai tifosi. Dopo le prime cinque vittorie consecutive, sembrava che funzionasse tutto alla perfezione dalle parti della Pinetina, ma sono bastati la sconfitta con la Fiorentina e il pareggio contro la Sampdoria per far aumentare malumori e fastidi.

Adem Ljajic è tra i più scontenti: il serbo non ha affatto gradito l’ingresso negli ultimi minuti di Samp-Inter. Mancini, dovendo effettuare i cambi, gli ha preferito prima Biabiany poi il giovanissimo Manaj, a conferma probabilmente che l’ex Roma e Fiorentina non lo ha ancora convinto del tutto, soprattutto nell’impegno in allenamento. Non gioca dalla trasferta di Modena contro il Carpi, invece, Marcelo Brozovic, che dopo l’arrivo di Felipe Melo è praticamente diventato un panchinaro fisso: arrivato a Milano con ottime referenze, il nazionale croato potrebbe essere ceduto a gennaio, perché il ragazzo non vuole rischiare di perdere gli eventuali Europei.

Vita dura anche per tre terzini, Montoya D’Ambrosio e Nagatomo: di loro si sono perse letteralmente le tracce. Montoya è stato bocciato praticamente alla prima amichevole, mentre gli altri due sono stati offerti a diverse squadre ma hanno rifiutato qualunque soluzione e ora scontano una sorta di “pena”, se si eccettuano i 14 minuti giocati da Nagatomo contro il Carpi. Discorso a parte merita Geoffrey Kondogbia: Mancini non gli ha ancora trovato il posto adatto a centrocampo e c’è un investimento da ben 35 milioni più bonus da difendere. Sarà il modulo, sarà il peso del prezzo pagato in estate, ma il ragazzo ancora non è decollato.

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ultimo aggiornamento: 06-10-2015


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