Gli arbitri della Serie A, rappresentati dal presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, protestano contro la Figc per la scarsa qualità delle bombolette spray. Dallo scorso campionato, come ben sappiamo, i nostri fischietti sono dotati dell’ormai celeberrima bomboletta tramite la quale delimitano con precisione le distanza delle barriere sui calci di punizione e non solo. Uno strumento che ha aiutato molto i direttori di gara per segnalare la posizione del pallone durante i calci piazzati, anche se ora gli arbitri italiani hanno da fare una rimostranza quantomeno singolare.

Le bombolette attualmente in dotazione all’Aia, secondo quanto riferisce l’agenzia ‘Ansa’ non sarebbero propriamente delle migliori, anzi qualche fischietto si sarebbe fatto scappare che “fanno schifo”, poiché la schiuma svanirebbe in troppo poco tempo. Nulla a che vedere, dunque, con le bombolette di cui dispongono gli arbitri stranieri, che danno il tempo per il piazzamento della barriera e il calcio di una punizione. Inoltre, le bombolette degli arbitri italiani non hanno un supporto stabile e durante la corsa tendono a cadere troppo facilmente.

L’Aia, dunque, contesta al dg della Figc, Michele Uva, la scelta di bombolette troppo scadenti, mentre gli arbitri tramite lo stesso Nicchi avevano proposto un prodotto più “duraturo” da acquistare in 5mila pezzi. Per mettersi al riparo da polemiche, intanto, gli arbitri avvisano pubblicamente che irregolarità derivanti da questi spray durante le partite sono da addebitare esclusivamente alle leghe di A, B e Lega Pro. La richiesta è quella di poter scegliere in autonomia le migliori bombolette e altre strumentazioni da usare.

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ultimo aggiornamento: 12-10-2015


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Rassegna stampa 13 ottobre 2015: prime pagine Gazzetta, Corriere e Tuttosport