Bruttismo finale di partita nel quarto di Coppa Italia tra Napoli ed Inter. Al 90esimo minuto i nerazzurri vincevano 1-0 grazie ad un gol del montenegrino Stevan Jovetic e l’atmosfera era tesa da entrambe le parti perché i partenopei stavano spingendo alla disperata ricerca del pareggio che avrebbe prolungato la partita oltre il 90esimo. Quando l’arbitro addizionale ha mostrato la lavagnetta luminosa che assegnava 5 minuti di recupero Roberto Mancini – che aspettava con ansia il triplice fischio – si è avvicinato all’assistente di Valeri per protestare e proprio in quel momento si è accesa una discussione con Maurizio Sarri, che ha proferito orribili insulti omofobi nei confronti del tecnico nerazzurro.

Proprio mentre divampava la discussione è arrivato il raddoppio dell’Inter in contropiede segnato dal serbo Ljajic, ma a quel punto in pochi a bordo campo erano concentrati su quello che stava accadendo sul terreno di gioco. A fine partita, ai microfoni della Rai, Mancini non ha usato mezze misure ed ha stroncato il suo collega lasciando da parte ogni diplomazia: “Per il battibecco finale dovete parlare con Sarri: è un razzista, gente come lui non dovrebbe stare nel calcio. Mi ero alzato per chiedere qualcosa al quarto uomo, lui mi è venuto contro dandomi del frocio e del finocchio. Se lui è un uomo, allora sarei ben contento di esserlo”.

Effettivamente il comportamento di Sarri è stato inqualificabile e disarmante. Mancini era talmente nervoso che ha proseguito nella sua invettiva, senza fermarsi poi a parlare della partita con i giornalisti della Rai: “Si deve vergognare, ha sessanta anni. Il quarto uomo era lì, ha sentito tutto. Si può anche litigare in panchina ma quello che ha fatto lui è una vergogna. Sono andato a cercarlo dopo, ha provato a chiedermi scusa ma deve vergognarsi. Uno come Sarri in Inghilterra non potrebbe nemmeno mettere piede su un campo di allenamento. Si deve vergognare. Se volete parlare della partita parlatene con Sarri, sono troppo nervoso”.

Dopo Mancini è arrivato il turno di Sarri che in un primo momento ha cercato di dribblare le domande dei giornalisti per non raccontare quello che aveva detto in campo: “Non mi sono accorto di avergli detto qualcosa di grave, lui era contrariato ma penso che domani accetterà le mie scuse. Penso debba scusarsi anche lui, avrebbe dovuto capire che la discussione doveva finire lì. Nemmeno ricordo cosa ho detto ma doveva finire lì. Non è normale che certe litigate vengano portate davanti ai microfoni”.

Cercando di spostare l’attenzione su Mancini, colpevole di aver raccontato in zona mista quello che era effettivamente successo, Sarri ha collezionato un’altra brutta figura. Per sua fortuna successivamente ha corretto leggermente il tiro scusandosi con il suo collega, ma soprattutto con gli omosessuali per il suo comportamento insultante e diseducativo: “Insulti omofobi? Mi sembra troppo, ero solo molto arrabbiato, non c’è niente di particolare. Omofobo? La mia storia dice che non è vero, ho avuto e ho amici omosessuali. Gli ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente. Non ce l’ho con Mancini, se mi è scappato qualcosa di troppo è a causa del nervosismo. Più che chiedere scusa non so che fare. Non volevo fare nessun tipo di discriminazione, rivolgo anche le mie scuse a tutti gli omosessuali. Ero semplicemente fuori di me per quel rosso a Mertens, che mi era sembrato davvero esagerato, e per l’entità del recupero”.

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ultimo aggiornamento: 20-01-2016


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