Patrik Schick e la Roma, un matrimonio destinato a durare poco. È quello che lascia intendere lo stesso centravanti della Repubblica Ceca, che ha rilasciato un’intervista a ‘Reporter’. Parole che non hanno fatto particolarmente piacere ai supporters giallorossi quelle dell’ex Sampdoria, che fin qui non è ancora sceso in campo per una partita intera. Ogni volta che è stato vicino ad un impiego, infatti, Schick ha lamentato qualche infortunio e al momento gli rimangono all’attivo solo i 15 minuti da subentrato contro il Verona.

In estate, il ragazzo è stato al centro di una vera e propria telenovela: prima le visite mediche con la Juventus, poi problemi di salute che hanno fatto saltare il trasferimento, con la Roma che ha beffato l’Inter al fotofinish. Ecco la ricostruzione del diretto interessato, che nega di aver mai avuto problemi di cuore:

“Stavo bene ma la Juventus ha rinviato il mio trasferimento. Quando sono tornato dalle vacanze – continua – , il mio agente Paska mi ha detto che sarei dovuto tornare a Torino per altri test. Ho risposto che non sarei andato da nessuna parte. Alla Juve non importava più di me, ero un po’ arrabbiato. Poi a metà luglio la clausola da 25 milioni non era più valida e il presidente Ferrero mi disse che avrebbe voluto tirare il prezzo più in alto possibile e così ha fatto, cedendomi per 40 milioni di euro alla Roma. Kolarov mi disse di star calmo e di non pensare al costo del mio cartellino. Quando ho visto il centro di allenamento a Trigoria mi sono reso conto che qui avrei potuto ottenere il meglio, non so se cose del genere esistano da altre parti. Non mi devo preoccupare di nulla, qui ci sono campi perfetti, i migliori sistemi di recupero, la palestra, i nutrizionisti ci misurano continuamente e ci dicono cosa mangiare, ci sono dozzine di impiegati solo per noi”.

La Roma come punto di arrivo, dunque? Niente affatto, perché l’ambizione è quella di lasciare la capitale per un club che gli garantisca stipendi più alti e anche la possibilità di competere per obiettivi ancora superiori. “Spero di potermi trasferire tra qualche anno in un club ancora migliore, dove sarò pagato ancora meglio. È una motivazione che mi ha sempre aiutato molto. Dove? Non credo di poter andare molto più in alto di così. Ma forse restano due, tre club… diciamo Real Madrid, Barcellona o Manchester United”, conclude Schick.

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ultimo aggiornamento: 07-11-2017


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