Arkadiusz Milik è stato rapinato a Napoli subito dopo la partita vinta ieri sera contro il Liverpool: i malviventi hanno puntato la pistola in faccia al centravanti polacco e così sono riusciti a sfilargli un rolex dal valore di circa 7.000 euro. Non è però la prima volta che accadono episodi del genere a Napoli e in alcuni casi sono stati addirittura decisivi per l’addio di calciatori che hanno preferito altri ambienti (a ragione o a torto) per proseguire la propria carriera. È davvero lunga la lista di giocatori del club partenopeo che sono stati costretti a subire le angherie di rapinatori e malviventi.

Basti pensare, ad esempio, al difensore colombiano Juan Camilo Zuniga e all’argentino Federico Fernandez, vittima di un furto all’interno dell’abitazione che aveva preso in affitto durante la sua permanenza al Napoli. Rapinati in passato anche il centrocampista svizzero Valon Behrami, il capitano Marek Hamsik, ma perfino mogli e fidanzate di alcuni campioni come Ezequiel Lavezzi. Alla compagna del Pocho, Yanina Screpante, fu sottratto un Rolex, così come avvenuto con Milik e al momento di dire addio a Napoli la stessa donna non negò che l’ambiente “particolare” abbia giocato un ruolo importante nella decisione.

Rapine punitive per i giocatori del Napoli?

Anche all’allora moglie di Edinson Cavani, Maria Soledad, fu scippato un orologio Piaget dal valore di 18mila euro, ma i rapinatori non hanno risparmiato nemmeno le mogli degli ex calciatori Salvatore Aronica e Ignacio David Fideleff. Insomma, la lista di questi episodi è lunga, tanto che qualche anno fa la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli aprì un’inchiesta dalla quale, al termine dell’interrogatorio di un pentito di camorra, emerse che alcune rapine avessero una sorta di matrice punitiva, perché i calciatori non partecipavano alle manifestazioni organizzate dai tifosi.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG

ultimo aggiornamento: 04-10-2018


Marotta verso l’Inter: ha già incontrato Steven Zhang

Video, Gattuso si spaventa per il malore di una hostess, poi sdrammatizza