La storia a Stamford Bridge sembra ripetersi, incredibilmente: il Chelsea è una delle squadre economicamente più forti e ambiziose d’Europa che negli ultimi anni ha sempre avuto problemi con gli allenatori, per motivi diversi. In un lustro o poco più si contano ben quattro avvicendamenti a stagione in corso, tutti e quattro hanno avuto un effetto clamoroso sulle prestazioni sportive del club e sul rendimento di alcuni giocatori. In principio fu José Mourinho che lasciò all’improvviso Londra con i Blues che parevano sbandare, al suo posto Avram Grant che a Mosca non vinse la Champions League solo perché il capitano John Terry scivolò al momento del rigore decisivo. Si ripartì da Felipe Scolari, ma il brasiliano non riuscì mai a farsi seguire, così Abrahamovic chiamò Guus Hiddink che portò in dote una FA Cup e una semifinale di Champions scippatagli dal Barcellona.

Quindi l’interregno di Ancelotti, fino all’anno passato dove si è verificata la stessa storia: André Villas-Boas, arrivato a Stamford Bridge dal Porto con grandi credenziali, finì la sua corsa a Napoli quando negli ottavi di Coppa Campioni perse (solo) 3-1, fu rimpiazzato da Roberto Di Matteo che alla fine si portò a casa la Coppa dalle grandi orecchie, la prima nella storia del club (oltre a un’altra FA Cup). La stagione in corso sta confermando il trend: ancora con Di Matteo in sella i Blues sono stati capaci di perdere Supercoppa di Lega, Supercoppa Europea e sono stati eliminati dalla Champions (con retrocessione in Europa League), oltre a non combattere mai per il titolo.

Sollevato dall’incarico l’italiano è stato sostituito a sorpresa da Rafa Benitez, allenatore definito sin dall’inizio “ad interim” dalla società stessa. Il panciuto tecnico spagnolo non ha cominciato benissimo (ko nel Mondiale per Club, fuori dalla League Cup contro lo Swansea) ma nel bene o nel male ha ripreso a marciare in Premier e soprattutto è andato avanti in Europa League: Sparta Praga all’ultimo respiro, Steaua Bucarest nonostante il ko in Romania dell’andata, Rubin Kazan con finale thriller in Russia, zitti zitti i Blues sono arrivati alle semifinali della competizione dove ieri hanno anche prenotato un biglietto per la finale dopo il successo in terra elvetica, l’1-2 a casa del Basilea. E in campionato hanno vinto 5 delle ultime 8 partite piazzandosi al quarto posto a una sola lunghezza dall’Arsenal terzo.

Si respira aria di ottimismo in casa Chelsea, come ormai è consuetudine: avvio zoppicante, qualche toppa qua e là tra cambi di allenatore e mercato invernale, la squadra finisce in carrozza. Certo, è stata anche eliminata dall’FA Cup contro il Manchester City, ma intanto ha a portata di mano due obiettivi prestigiosi che qualche mese fa non sfioravano nemmeno la testa di dirigenza e tifosi: un successo europeo, il secondo consecutivo, e il ritorno in Champions dopo undici apparizioni di fila (pensate che il Chelsea non giocava una partita di Coppa Uefa prima di quest’anno dal 2002 quando fu eliminato dai norvegesi del Viking, ad ottobre). La fotografia del momento la scatta Juan Mata dopo il successo di ieri al St.Jakob Park:

“Siamo molto vicini alla finale. Negli ultimi minuti la gara è stata un po’ pazza, il loro portiere è stato bravo. Ci siamo meritati il successo. Benitez? E’ un grande professionista, ora che siamo nella fase decisiva della stagione siamo tutti uniti per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Cercheremo di vincere questa competizione, ma sappiamo quanto sia importante per il club anche tornare in Champions League”.

Dopo i bocconi amari deglutiti a fatica nell’esperienza all’Inter, Rafa Benitez ha accettato il Chelsea con coraggio e incertezze, non ha mai attirato le simpatie dei tifosi e ha preso qualche batosta, ora però gongola e annuncia di avere “tante richieste“. Sulla vittoria di ieri invece:

“Il Chelsea è una squadra al massimo livello, stiamo facendo bene in Europa League. Questa è una squadra in transizione, ha calciatori giovani. Siamo felici del lavoro che stiamo facendo”.

E così i Blues dopo gli schiaffi contro la Juve, il Corinthians e l’Atletico Madrid, si ritrova a maggio con partite decisive che potrebbero addirittura arricchire il suo palmares: il Chelsea tra l’altro non ha mai vinto la Coppa Uefa (o Europa League che dir si voglia) in 108 anni di storia.

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ultimo aggiornamento: 26-04-2013


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