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Coman contro Ibrahimovic: “Pensa solo a se stesso”
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Kingsley Coman, fantasista francese del Bayern Monaco, ha trovato in Germania la sua perfetta dimensione. Seppur ancora 19enne, Coman ha giocato già tanto in Baviera, molto di più di quanto probabilmente si aspettava viste le precedenti esperienze al PSG e alla Juventus. I bianconeri lo hanno ceduto per circa 28 milioni di euro (bienni di prestito più riscatto) e il ragazzo sembra essersi già messo tutto alle spalle: per lui esiste solamente il Bayern e quando pensa al recente passato, non lo fa di certo con piacere.
Soprattutto se si parla del Paris Saint Germain, squadra con cui ha debuttato tra i professionisti nella stagione 2012-2013, prima di essere strappato dalla Juventus praticamente a costo zero. Parlando alla rivista tedesca ‘Kicker’, Kingsley Coman ricorda cosa accadeva nello spogliatoio a Parigi, con Ibrahimovic leader incontrastato ed egoista dello spogliatoio.
“Il mio rapporto con Ibrahimovic al Psg è stato del tutto insignificante – racconta oggi il calciatore del Bayern – perché lui non è quel tipo di giocatore che cerca di stabilire un contatto coi giovani e che dà loro dei consigli, ma si preoccupa solo di se stesso. Nel Psg c’erano un sacco di clan e non era affatto facile riuscire ad integrarsi e a diventare parte del gruppo ecco perché io non mi sono mai sentito a mio agio in prima squadra. Lì la concorrenza per un posto è enorme e vincere titoli è la sola cosa che interessa davvero”.
Quanto al suo futuro, Coman sottolinea di “non vedere nulla che allo stato attuale delle cose potrebbe farmi decidere di lasciare il Bayern. Mi auguro che il club mi riscatti perché qui mi trovo molto bene e vorrei restare a lungo”, anche se ci sarà da fare i conti con un’incognita: il cambio di allenatore. Guardiola stravede per lui, ma ha già annunciato il suo addio; lo sostituirà Carlo Ancelotti che riserverà lo stesso trattamento al 19enne francese?
“È un peccato che Guardiola vada via, ma al suo posto arriverà un altro grande allenatore. Ancelotti ha vinto la Champions League cinque volte come giocatore e come allenatore e quindi – conclude – sa bene come si fa a diventare campioni”.