
Donnarumma parla di quanto sia epsante per lui (Foto Instagram - calcioblog.it)
Gigi Donnarumma, nuovo portiere del Manchester City di Guardiola, si confessa e svela un peso che ha lasciato i tifosi senza parole.
L’estate ha portato un cambio di scenario sorprendente per Gianluigi Donnarumma, il portierone della Nazionale, che dopo stagioni altalenanti al Paris Saint-Germain ha deciso di voltare pagina e sposare il progetto di Pep Guardiola al Manchester City.
Una scelta che ha chiuso, almeno per ora, il capitolo francese fatto di grandi vittorie interne ma anche di polemiche, situazioni tecniche mai del tutto risolte e critiche pungenti sulle sue presunte pretese economiche. Tutte accuse che, a ben vedere, restano ancora da verificare.
Donnarumma: “per me un peso enorme”
Oggi, infatti, Donnarumma è già proiettato sul futuro e ha voglia di dimostrare che la Premier League e il palcoscenico internazionale sono la sua nuova dimensione. Però il portiere non si è limitato a parlare di calcio. Nelle ultime ore, attraverso un’intervista che ha fatto rapidamente il giro dei media, Donnarumma ha voluto raccontarsi a cuore aperto, rivelando qualcosa che va ben oltre i riflettori di uno stadio.
Le sue parole hanno colpito perché, abituati a vederlo sempre concentrato, impermeabile alle critiche e pronto a rispondere con i fatti sul campo, nessuno si sarebbe aspettato una confessione così personale. Prima di arrivarci, però, il giocatore ha descritto le prime settimane vissute a Manchester, tra ambientamento e colloqui con Guardiola.

Il tecnico catalano lo ha accolto con entusiasmo, spiegandogli che lo considera un elemento decisivo non solo per le qualità tecniche ma anche per la personalità che può trasmettere alla squadra. Nelle loro chiacchierate non sono mancati riferimenti alla Champions League e, in particolare, al sorteggio che ha messo subito il City di fronte al Napoli. Donnarumma ha ammesso, con un sorriso, che nello spogliatoio sono stati contenti di giocare la prima partita all’Etihad.
Perché? Lo ha spiegato lui stesso: “a Napoli sarebbe stato tutto più complicato. Lo stadio Diego Armando Maradona, con quel clima unico, avrebbe reso la sfida molto più pesante da assorbire, soprattutto a livello emotivo”.
E non è difficile capire il motivo. Per Donnarumma, infatti, Napoli non è una città qualsiasi. È quasi un ritorno a casa. Le sue radici affondano proprio lì, a Torre Annunziata, dove ha mosso i primi passi nella scuola calcio prima di spiccare il volo verso Milanello e diventare, a soli 16 anni, il titolare della porta rossonera. Giocare al Maradona significa respirare quell’aria familiare, sentire il calore di una terra che non ha mai dimenticato.
Donnarumma non ha nascosto la difficoltà di conciliare la pressione del calcio moderno con la nostalgia per la sua terra e per la sua famiglia. Non è un segreto che la lontananza sia stata dura da gestire, soprattutto nei momenti più complicati della carriera. Le sue parole hanno gelato i presenti, lasciando i tifosi in un rispettoso silenzio. Perché dietro al campione ci sono le fragilità di un ragazzo che non ha mai smesso di sentirsi legato alle sue origini.