
Campanello d'allarme per l'Inter e spogliatoio rovente (Foto Instagram - calcioblog.it)
L’Inter vive l’ennesimo paradosso: una vittoria a cancellare le incertezze e una sconfitta casalinga che riaccende le polemiche sopite.
In un campionato che si preannuncia combattuto fino all’ultima giornata, l’Inter non riesce mai a stare davvero tranquilla. La sensazione è quella di una squadra capace di regalare lampi di grande calcio e, subito dopo, scivolare in cadute che fanno discutere.
È il caso dell’ultima settimana, dove a una vittoria incoraggiante (5 a 0 ai danni del Torino) è seguita la sconfitta interna contro l’Udinese, un ko che ha riportato a galla vecchie tensioni. Infatti, il clima nello spogliatoio sembra essersi di nuovo surriscaldato e attorno a Cristian Chivu si stanno già accendendo i primi dubbi.
Inter è già crisi: spogliatoio bollente
L’allenatore rumeno, alla sua prima stagione sulla panchina della squadra maggiore dopo gli anni di crescita con le giovanili, sta cercando di costruire un’identità precisa, ma ogni inciampo diventa terreno fertile per polemiche incessanti. Senza ombra di dubbio, il suo arrivo era stato accolto con curiosità e anche con fiducia, perché Chivu rappresentava un volto nuovo, legato alla storia recente del club e con la promessa di un approccio fresco. Però il calcio, si sa, non aspetta nessuno, e il peso della maglia nerazzurra rischia di diventare un fardello se i risultati non accompagnano il progetto.

La sconfitta con l’Udinese non è stata digerita facilmente, soprattutto per l’atteggiamento della squadra. Non è tanto il ko in sé, quanto la fragilità emersa nel corso della partita che ha lasciato l’amaro in bocca a tifosi e addetti ai lavori. Nel post gara non sono mancate le analisi e le prime critiche costruttive, come quella di Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, che ha sottolineato i punti più delicati di questo inizio di avventura. Secondo lui, i dubbi maggiori riguardano la gestione di Chivu e lo stato mentale del gruppo nerazzurro, che pare non aver ancora superato certi fantasmi del passato.
Ravezzani ha voluto ribadire un concetto chiaro: Chivu deve dimostrare di avere la forza necessaria per reggere pressioni così elevate. Essere alla guida dell’Inter non è come allenare in Primavera, e l’impatto con il calcio dei grandi non sempre perdona. Le sue parole hanno acceso un dibattito che si sta allargando tra giornalisti, tifosi e opinionisti, perché è innegabile che la squadra sembri fragile nei momenti chiave. La differenza tra una vittoria esaltante e una sconfitta bruciante, per ora, si misura in dettagli che l’Inter non riesce a controllare con continuità.
E così, quello che poteva sembrare un semplice incidente di percorso si è trasformato in un campanello d’allarme. Lo spogliatoio non appare compatto come dovrebbe, e questo aumenta le difficoltà del tecnico rumeno, che ora è chiamato a dimostrare di saper mantenere saldo il timone anche nella tempesta. Il tempo per invertire la rotta c’è, però la Serie A non aspetta e le polemiche non lasciano respiro. La domanda, inevitabilmente, è se Chivu riuscirà a trasformare questa pressione in energia positiva o se invece finirà per esserne travolto.